REDAZIONE PESARO

Ciao Memo, a quei tempi eravamo tutti fratelli

Era da tempo l’unico spettatore delle loro partite, per cui, per rendergli omaggio in occasione della sua scomparsa avvenuta qualche giorno fa, la squadra dei calciatori "amatori" che si esibiscono sul campo dell’Oasi di San Nicola domenica scorsa gli hanno dedicato un minuto di silenzio.

A Pavinato (nella foto, quello a destra), che si chiamava Edmo come una fabbrica di infissi ma che fortunatamente per tutti noi era solamente "Memo", difensore scolpito nella roccia, allora si sarebbe detto terzino, della Vis Pesaro fa il 1957 e il 1960, eroe fulgido della gran cavalcata del 1959 verso il gran sogno della Serie C. "Memo" veniva dalla Copparese di Copparo, paesone sperduto nella bassa ferrarese e arrivò fra noi per giocare, vivere, accasarsi e morire da pesarese.

Una volta nello sport queste cose succedevano e quegli anni a cavallo fra i ’50 e i ’60 del ’900 a Pesaro poteva succedere di tutto. Per una proprietà transitiva che per la verità era un po’ particolare: mio fratello Giuliano giocava nella Vis e dunque tutti i suoi compagni erano miei fratelli; mio fratello Giuliano aveva me che giocavo nella Vuelle e dunque tutti i miei compagni di squadra erano fratelli suoi e dei suoi compagni. E dei suoi e dei miei allenatori, dirigenti, amici, tifosi, famiglie dei tifosi. E vai così. Succedeva dunque in quegli anni che, finita la partita della Vis al "Benelli" c’era un sostanzioso esodo verso il Palasport di viale dei Partigiani. Giocatori e allenatori compresi: Becchetti, Renosto, Galeone, Zecca, Cantone, Nicoletti ... Eravamo così fratelli che uno storico giocatore vissino mi ringraziò per anni di averlo aiutato a superare l’esame di terza media indispensabile per il concorso di vigile urbano. In mezzo c’era naturalmente anche lui, "Memo", uno serio come lo erano sempre quelli che allora arrivavano dai paesi. Poche smancerie, stessa confidenza anno dopo anno, incontri come abbracci: "Oh, sei te... come va?". Scusami "Memo", ma l’ho saputo tardi: avrei voluto esserci anch’io a quel minuto di silenzio per te. Ciao fratello.

f.b.