Coronavirus Pesaro, è Bruno Longarini la prima vittima. Una settimana fa il ricovero

L’88enne era giunto al Santa Croce con febbre e difficoltà respiratorie

L’ingresso della camera mortuaria dell’ospedale Santa Croce

L’ingresso della camera mortuaria dell’ospedale Santa Croce

Fano, 3 marzo 2020 - Ha un nome la prima vittima del coronavirus nelle Marche". Era stato il presidente della Regione Luca Ceriscioli, ieri mattina, a renderne noto il decesso al Santa Croce. Si chiamava Bruno Longarini, aveva 88 anni ed "era stato ricoverato - così riferiva Ceriscioli - il 24 febbraio scorso al Santa Croce con febbre alta e difficoltà respiratorie ed era risultato positivo al tampone". Ceriscioli ha parlato anche di "patologie pregresse", anche se in generale Longarini viene descritto da chi lo conosceva come "persona in gamba che dimostrava meno della sua età e che amava dedicarsi alla cura del giardino". Era il suocero dell’ex consigliere comunale del Pd Enrico Fumante. "Una gran brava persona - commenta il vicesindaco Cristian Fanesi - sono vicino alla famiglia e soprattutto ad Enrico che, oltre ad essere un compagno di partito, è soprattutto un amico".

Aggiornamento Seconda vittima nel Pesarese

Leggi anche La situazione in Italia - Partite di C rinviateCome si cura Le differenze con l'influenza Come difendersi

Nelle altre 4 province della regione, ossia Ancona (con 2 casi), Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, sarà tutto aperto. Gli studenti però non potranno andare in gita fino al 15 marzo. Per il governatore Luca Ceriscioli si è "affermato il principio di applicazione delle misure di contenimento su base territoriale, che rende omogenei i criteri per tutta Italia. È ciò che avevamo chiesto sin dall’inizio". Ma il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha risposto ieri pomeriggio all’allarme coronavirus con un concerto, anzi due, di musiche rossiniane all’interno del museo sulle note de 'La donna del lago', 'Semiramide', 'La gazza ladra' e 'Il barbiere di Siviglia' accompagnate dall’accensione di trenta luminarie per 391 lettere, con i titoli delle opere di Rossini.

LEGGI ANCHE Coronavirus, un morto a Fano. E' il primo delle Marche

Parole di affetto al compagno e all’amico Enrico, rivolge anche il segretario del Partito democratico Alberto Bacchiocchi: "Manifesto tutta la mia vicinanza e il cordoglio ad Enrico e alla sua famiglia". "Vicinanza alla famiglia e a tutti i suoi cari" aveva espresso ieri mattina, attraverso Facebook, anche il presidente della Regione Ceriscioli. I funerali di Bruno Longarini si svolgeranno in maniera privata, mentre il figlio e la figlia dell’anziano dovranno loro stessi osservare un periodo di quarantena e forse non potranno partecipare alla cerimonia funebre.

Intanto si è messa in auto isolamento la famiglia di un esponente politico fanese venuta in contatto con una persona risultata positiva al coronavirus. Da ieri tutti a casa: padre, madre e figli. "Con noi sono stati tutti molto disponibili – commentano - dal pediatra al medico di famiglia. Dall’ospedale ci chiamano due volte al giorno per sapere se abbiamo la febbre: è confortante non sentirsi soli".

Da ieri , inoltre, per recuperare personale medico e paramedico e spazi all’interno della struttura ospedaliera, l’azienda Marche Nord ha deciso di trasferire al San Salvatore di Pesaro la pediatria, il nido, il pronto soccorso pediatrico e la ginecologia e l’ostetricia del Santa Croce. "I posti letto sono insufficienti - commenta chi conosce bene l’ospedale di Fano - in situazioni di normalità, figuriamoci ora". Oggi, inoltre, si riunirà l’ufficio di presidenza del consiglio comunale (con la presidente Carla Cecchetelli e i due vice Piero Valori e Lucia Tarsi) per valutare se rinviare per una seconda volta la seduta del civico consesso che era stata riconvocata per mercoledì 4 marzo.

Sempre ieri il direttore della Caritas diocesana ha diramato una serie di indicazioni per "assumere comportamenti responsabili per evitare il diffondersi del coronavirus a tutela sia degli operatori e dei volontari, sia delle persone più deboli che quotidianamente si rivolgono ai nostri servizi e che rischiano di essere le prime vittime di scelte dettate dall’allarmismo". In particolare: il centro di ascolto diocesano e il centro salute Caritas rimarranno aperti solo telefonicamente e sarà l’operatore "esperto" della Caritas, coadiuvato per il centro salute da un medico, a valutare l’eventuale utilità di un colloquio personale, da tenersi in luoghi e modalità che rispettino le direttive del ministero della salute; il centro di raccolta RiVestiAmo di via Brigata Messina 112 è aperto nei consueti orari; il centro diocesano RiCibiAmo effettuerà la consegna a domicilio dei pacchi cibo, sentiti i diretti interessati. Per tutte le necessità, le persone possono contattare telefonicamente lo 0721. 827351.

Tutte le iniziative, gli eventi pubblici e gli incontri di formazione organizzati da Caritas sono sospesi fino a nuova data, l’invito alle parrocchie è di evitare assembramenti, code, soste nelle sale d‘attesa e di fare attenzione nella gestione dei servizi. E ancora per quanto riguarda i centri di ascolto parrocchiali si suggerisce di: incontrare le persone su appuntamento, fissare appuntamenti singoli e sincerarsi che le persone non abbiano febbre o gravi sintomi respiratori, nel caso mandarli dal medico curante; nei colloqui tenere una distanza di almeno un metro e mezzo; lavarsi le mani dopo aver stretto le mani; chiudere le sale d’aspetto, in modo da non favorire la creazione di assembramenti di persone; privilegiare quando è possibile i colloqui telefonici; per i servizi di distribuzione di cibo o indumenti si suggerisce di proseguire nel servizio, adottando le misure idonee.