
Anche per questa quinta edizione del "Cittadino dell’anno" tra i nominativi c’è un parroco, don Giuseppe Fabbrini che guida la parrocchia di S. Maria di Loreto. Lo scorso anno era presente don Marco Franceschi, parroco del Porto che si piazzò secondo dietro Carlo Pagnini, noto poeta dialettale. "Il fatto che sia lo scorso anno e anche ora ci sia un sacerdote - afferma don Giuseppe - vuol dire che siamo una presenza significativa in città. Inoltre la mia parrocchia, che è la più grande della Diocesi, ha circa 10mila parrocchiani di cui sento l’affetto".
Come l’ha saputo che era in questo elenco?
"Dal vostro fotografo, che è venuto a cercarmi in parrocchia per fotografarmi. Don Giuseppe poi si racconta: "A luglio compirò 64 anni. Sono stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1984 dall’allora vescovo, monsignor Gaetano Michetti e nello stesso anno, a ottobre, sono stato nominato parroco della nuova parrocchia di San Giovanni Bosco in Osteria Nuova. E’ stato un bel percorso, ci sono stato 16 anni, e lì ho imparato a fare il sacerdote, il prete, il parroco perché non sono mai stato vice parroco. Anche se il mio esempio è stato don Giuseppe Veschi, il parroco di San Luigi Gonzaga che ho frequentato da giovane in quanto vivevo in quella parrocchia".
In tanti dicono che lei è un bravo predicatore.
"A me piace la parola di Dio, so che il compito primo della chiesa è l’evangelizzazione, quindi ci tengo ad educarmi sulla parola di Dio e a prepararmi. Poi l’esito lo giudichino gli altri"
Lei è a capo degli oratori della Diocesi ed organizza iniziative importanti.
"Gli oratori sono una realtà che da qualche anno sta interessando tutta l’Arcidiocesi di Pesaro e si basa su un progetto condiviso da tutte le parrocchie aderenti che riguarda la crescita spirituale ed educativa di bambini dai 6 anni e di ragazzi fino a 25 anni. Con l’arcivescovo Coccia abbiamo creato un progetto educativo unitario e soprattutto abbiamo puntato sulla formazione dei giovani e degli adulti e siamo arrivati ad aprire 28 oratori nelle varie parrocchie, che sono ormai ben strutturati con oltre 3 mila persone interessate. Abbiamo a cuore di ritornare, purtroppo la pandemia l’ha vietato, a fare la giornata ’OratoriInsieme’, riunendo tutti, come abbiamo fatto in passato, al parco Miralfiore, allo stadio Benelli e alla Vitrifrigo Arena in occasione del decennale con 5 mila persone. Speriamo di riuscire ad organizzare qualcosa questa estate al parco Miralfiore".
A proposito di oratori, in quello della sua parrocchia di Loreto più volte hanno somministrato il vaccino anti-influenzale.
"Tra i medici che hanno fatto richiesta c’è il mio medico personale, Danilo De Santi. Siccome gli ambulatori medici dispongono di locali stretti e per ovviare al problema del distanziamento, abbiamo concesso il nostro oratorio. La maggior parte di chi si è vaccinato sono parrocchiani, l’oratorio è un bene della comunità, è mantenuto dalla comunità, lo si usi pure".
E adesso sotto con la raccolta dei tagliandi.
"Mi fa sorridere. Anche se da una parte mi fa piacere che qualcuno pensa a me come Cittadino dell’anno. Io spero di fare bene il parroco di questa parrocchia".
Luigi Diotalevi