
"Diffamò un cacciatore". Il pm: "Condannate Belloni. Sei mesi e multa di 600 euro"
"Condannate Enzo Belloni a 6 mesi di reclusione e 600 euro di multa". E’ la richiesta di pena che ha fatto ieri mattina il pm Giovanni Rizzi davanti al giudice monocratico Andrea Piersantelli, a carico di una tra le persone più note in città, l’assessore all’Operatività del Comune di Pesaro che nel dicembre del 2020 cade nella trappola dell’odio social, e su Facebook dà dell’"uomo di m..." a un cacciatore che aveva ucciso un pitbull con una fucilata, ma per legittima difesa, come si scoprirà poco dopo.
Solo che l’assessore, notoriamente amante dei cani (ne ha uno anche lui), resta colpito da quel gesto cruento, e si lascia andare a quel commento, prima che venga fuori, come testimonierà pochi giorni dopo al ’Carlino’ una persona che aveva personalmente assistito all’episodio, il fatto che il pitbull, nelle campagne di Granarola, aveva aggredito il cacciatore e il suo cane, e questi aveva sparato ma solo perché era l’unico modo per difendersi dall’attacco del pitbull. Così parte la denuncia del cacciatore, che accuserà Belloni e molti altri di diffamazione a mezzo stampa (Facebook viene equiparato ai giornali). A processo sono rimasti in due, Belloni e una donna al tempo dei fatti residente a Montefiore Conca, perché gli altri hanno scelto riti alternativi, già conclusi. E ieri durante la discussione il pm ha chiesto le pene. Mentre la parte civile del cacciatore (avvocato Roberto Brunelli) ha chiesto a ciascuno dei due imputati un risarcimento di 10mila euro, oltre al pagamento delle spese legali.
L’avvocato difensore dell’assessore, Gherardo Saragoni Lunghi, ha chiesto invece l’assoluzione per il suo assistito perché il fatto non sussiste. Uno dei motivi, ha detto il legale ieri, "era la non identificabilità della persona offesa, perché nel post si parlava solo di cacciatore, e in Italia, anche senza contare gli stranieri che partecipano alle battute che si svolgono nel nostro paese, ce ne sono ben 540mila". Il legale ha fatto poi altre eccezioni formali – la mancanza, originariamente, nel capo di imputazione, della data in cui è stato commesso il reato , oltre al diritto di critica. Belloni, oltre al giudizio lapidario ("Uomo di m...) aveva infatti anche scritto "...e c’è anche chi giustifica simili monnezze". Le repliche e la sentenza sono prevista per il prossimo 15 gennaio.
Sull’episodio, sempre sul ’Carlino’, l’assessore nella scorsa udienza di settembre aveva detto: "Solo io sono finito nel mirino tra centinaia di persone. Ho sbagliato, ma ci sono stati tantissimi commenti molto più gravi del mio. E perché quelli non sono stati denunciati?".
L’avvocato Simone De Marco difende l’altra imputata, che oltre che della diffamazione (pena richiesta dal pm 8 mesi) risponde anche di minacce (4 mesi): perché oltre alle offese avrebbe anche scritto "la pagherai...", rivolta ovviamente al cacciatore. Il quale, nelle ore immediatamente seguenti alla raffica di messaggi social, ha riferito in passato che in effetti temeva per la sua incolumità.
ale.maz.