
A lato, alcune delle opere in mostra Sotto, un momento dell’inaugurazione dell’esposizione ai Musei Civici che rimarrà aperta fino all’8 dicembre
E’ stata inaugurata ieri la mostra di Ettore Travaglini, promossa dal Comune di Pesaro in occasione del centenario della nascita dell’artista, nato a Fano nel 1924. Il titolo dell’esposizione è "L’urlo creativo".
"Si tratta – spiega Cecilia Prete, curatrice della mostra insieme a Tiziana Fuligna – di una frase utilizzata dallo stesso Travaglini: “Volare nei vortici, in alto, oltre i confini per portare un urlo creativo al di sopra di ogni incertezza“. Un titolo rappresentativo della sua personalità e delle diverse fasi di una sperimentazione che ci rivelano un personaggio inquieto, mai appagato. Una componente significativa che accompagna tutta la produzione di Travaglini è la scrittura: esemplare il suo romanzo inedito “Ettore Settimo“. Travaglini parte dal figurativo per passare all’informale, al materico per poi tornare al figurativo. Ha trovato serenità e certezza nella figura dell’angelo e in quella della donna, una costante nella sua produzione, alla quale è dedicata un’intera sala".
"Il percorso della mostra, che si apre con il tavolo da lavoro dell’artista – aggiunge Fuligna – ha l’obiettivo di portare lo spettatore dentro il suo mondo immaginario ma anche di contestualizzare la sua figura nella linea storica della città e del Novecento italiano nel quale Travaglini ricopre un ruolo significativo. Sempre lontano dalle mode, dentro un suo sentimento che lo portava a creare a prescindere dallo strumento, dal linguaggio, fosse esso la pittura o la scrittura". Accolta nelle sale dei Musei Civici fino all’8 dicembre, la mostra, di 53 dipinti – come hanno sottolineato il sindaco Andrea Biancani ed il vicesindaco Daniele Vimini – si pone come punto di arrivo di una lunga ricerca sulla produzione del pittore iniziata con la catalogazione delle 199 opere della collezione di famiglia. "La scoperta di Ettore Travaglini pittore – ha sottolineato il figlio maggiore dell’artista, Riccardo – per me è avvenuta in età avanzata; prima c’era il papà con cui da bambino condividevo lo studio in cui realizzava le sue opere: mentre papà dipingeva, facevo i compiti e giocavo. Il papà pittore l’ho scoperto soprattutto grazie alle mostre da lui organizzate negli ultimi anni di vita, ma anche grazie alla volontà di mia mamma Eleonora Mariotti Travaglini che ha voluto conservarne vivo con tenacia il ricordo dopo la sua morte nel 1988". Prosegue Roberto Travaglini: "Nelle occasioni in cui le sue opere erano esposte al pubblico, emergeva un mondo immaginifico che mi metteva (e continua ancora oggi a mettere) i brividi". L’allestimento ha visto il contributo degli studenti della V P del “Bramante Genga“, la colonna sonora è stata creata dal compositore David-Emilio Nerucci.
Maria Rita Tonti