Professor Corrado Piccinetti, biologo marino, ed ex docente di ecologia all’università di Bologna e studioso del fenomeno, in cosa consiste il fenomeno delle mucillagini?
"E’ un fenomeno naturale: si tratta di organismi vegetali unicellulari, diatomee che si duplicano. Prima di dividersi producono muco per isolarsi dal fango che c’è attorno, rilasciando un piccolo quantitativo di sostanza viscida. Il fatto è che quando ci sono temperature così elevate, si riproducono più velocemente".
E’ un anno eccezionale?
"Anche negli anni ’80 abbiamo avuto questo quantitativo e negli ultimi 300 anni il fenomeno è ricorrente. In genere lo strato di mucillagini arriva a uno o due centimetri di spessore sul fondo e per le reti da posta può essere un problema. Questo è un anno di grande produzione".
Perché il mare "puzza" a volte in questi periodi?
"Il muco sta sul fondo e ingloba particelle di sostanza organica che va in putrefazione con produzione di bollicine. Queste bollicine portano pezzetti di muco verso la superficie, dove le correnti lo trasportano e lo addensano. A seconda della corrente, il muco si accumula e può provocare cattivo odore".
Cosa favorisce il fenomeno?
"Le alte temperature, l’ apporto di acqua dolce dai fiumi che versano sali minerali di azoto e di fosforo. La temperatura accelera la moltiplicazione delle diatomee e il muco prodotto non solo intasa le reti, ma sporca i bagnanti".
Quando finirà?
"Con una mareggiata e con correnti forti. Ai pescatori non resta che aspettare cercando le zone del mare meno intasate perché pulite dalle correnti. Sul fenomeno c’è una letteratura e ci sono anche fatti curiosi: a Riccione cento anni fa non potendone più, i pescatori hanno portato in processione il patrono in mare e dopo pochi giorni è arrivata una mareggiata che ha pulito le mucillagini".
d. e.

