Gli hacker violano i computer di Xanitalia Poi il ricatto: "Pagate o non togliamo i virus"

L’attacco pochi giorni fa. Il titolare, Franco Signoretti, ha denunciato tutto alla polizia postale: "Forse entro martedì torniamo alla normalità"

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"L’informatica è una grande finestra sul mondo, ma da quelle finestre entrano ladrucoli, ladri ed anche delinquenti per cui bisogna stare molto attenti ed aumentare ed aggiornare sempre le difese dei sistemi informatici all’interno delle aziende".

L’imprenditore Franco Signoretti, parla con cognizione di causa perché gli hacker, e cioè i pirati informatici, hanno mandato in tilt, facendo tornare da qualche giorno all’età della... pietra le sue due aziende. Tutto bloccato sia a Xanitalia che produce cerette depilatorie e basi per i cosmetici, ed anche Xanitalia Pro e cioè il centro logistico dal quale sposta il materiale per centri di bellezza, parrucchierie e via dicendo.

"Ce ne siamo accorti lunedì mattina che avevamo subito un attacco hacker – racconta l’imprenditore –, all’apertura delle aziende, che sono interconnesse tra di loro, perché tutto il sistema informatico, che dialoga anche con i macchinari produttivi, era stato criptato. Quindi non si poteva avere accesso ai dati, agli ordinativi, ai clienti, alle banche e sotto il profilo della produzione siamo dovuti tornare alla carta e cioè all’antico, come si faceva una volta".

Subito dopo che l’azienda è stata bloccata e oscurata, Signoretti ha ricevuto una mail "nessuno sa da dove è arrivata, ma questo è un problema della polizia postale", dove nella sostanza si chiedeva un riscatto per eliminare i virus e quindi a far tornare alla normalità tutto il processo produttivo. Cosa che Signoretti non ha fatto, perché a quel punto s’è capito chiaramente che la società era stata hackerata ed ha presentato denuncia.

"In questo momento e già da diversi giorni sono all’opera all’interno delle aziende due squadre di specialisti informatici, una proveniente da Firenze ed un’altra da Milano, che stanno lavorando per ripristinare tutto il sistema. E stimiamo – continua Signoretti – di poter tornare totalmente operativi tra domani, lunedì, e martedì. Adesso stiamo aumentando le difese proprio per evitare che si possano ripetere altri attacchi hacker, ma bisogna dire che questi sbarramenti bisogna tenerli continuamente aggiornati. Non è una spesa, ma è un investimento".

Come e quando si sono messi in azione gli kacker? I tempi vengono stimati, ma non sono certi: "Sappiamo e presumiamo che abbiano lavorato almeno per una settimana ‘iniettando’ dentro il sistema informatico dei virus che sono poi entrati in azione durante lo scorso fine settimana. Hanno lavorato per tutto sabato e domenica per cui lunedì quando abbiamo riaperto le aziende ci siamo ritrovati con tutti i dati criptati. Per fortunata avevamo fatto un backup per cui abbiamo potuto iniziare il lavoro di recupero, per cui fra un paio di giorni al massimo torniamo alla piena normalità produttiva".

Sia Xanitalia che il centro logistico Xanitalia Pro – le due aziende di Signoretti sono lungo la Montaballatese – non sono state comunque totalmente bloccate anche se naturalmente il lavoro è proceduto al rilento perché i processi produttivi sono dovuti tornare all’era pre-informatica.

Quanto hanno chiesto di riscatto gli hacker all’industriale? Questo non viene detto ma solitamente le cifre variano sulla scorta dei fatturati, per cui è facile che a Signoretti possano aver chiesto anche alcune centinaia di migliaia di euro visto che il suo gruppo supera i 50 milioni di euro.

E’ questo il secondo caso di hackeraggio che diventa pubblico nel giro di qualche settimana nella nostra provincia. In una situazione simile a quella di Signoretti si è infatti ritrovata la "S2" di Fermignano che il lunedì mattina non riusciva nemmeno più ad aprire i cancelli della fabbrica per far entrare il personale.

m.g.