Caso doping, Guido Porcellini a processo. Gli inquirenti. "Pedinammo Magnini"

La testimonianza in aula del comandante del Nas Sandro Sborgia e dei pazienti dell’imputato. L’ex nutrizionista di Magnini è accusato di commercio di sostanze dopanti

L’avvocato difensore Francesco Manetti (a sinistra) in una pausa del processo insieme al dottor Guido Porcellini

L’avvocato difensore Francesco Manetti (a sinistra) in una pausa del processo insieme al dottor Guido Porcellini

Pesaro, 14 gennaio 2019 - Seconda udienza stamane a Pesaro del processo nei confronti di Guido Porcellini, ex medico nutrizionista del campione di nuoto Filippo Magnini. Il medico è accusato insieme al presunto complice e braccio destro Antonio De Grandis di commercio di sostanze dopanti e somministrazione farmaci scaduti. Non era presente Filippo Magnini ma era un convitato di pietra perché si è parlato a lungo di lui.

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E’ stato ascoltato il comandante regionale dei Nas, il maggiore Sandro Sborgia,  che ha ripercorso le fasi dell’appostamento e del pedinamento fatto dai carabinieri al campione pesarese e al medico, i quali si sono incontrati il 10 giugno 2016 nell’ambulatorio di Cervia dove il dottor Porcellini riceveva i pazienti. Tra cui Magnini. Il maggiore ha riferito di aver fatto irruzione nello studio medico trovando Magnini appoggiato ad un lettino e il medico al tavolo di lavoro. All’invito a consegnare le fiale di sostanze proibite o meno, il medico ha consegnato due 2 flaconi di pralmorelina, che è risultata contenere ormone della crescita.

Il campione di nuoto Filippo Magnini e il medico Guido Porcellini

Per la procura, erano destinate a Filippo Magnini ma non c’è alcuna prova che le abbia prese in precedenza o utilizzate. Sono poi sfilati davanti al giudice molti pazienti del medico, arrivati da lui per depressione e sovrappeso, ai quali venivano prescritti preparati galenici da parte di una farmacia riminese apparentemente contro la bronchite cronica. Il processo è stato poi aggiornato al 29 aprile.

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Verrà ascoltato come teste della difesa (avvocato Francesco Manetti) Filippo Magnini, il quale nel frattempo è stato squalificato dal tribunale sportivo per 4 anni, e verrà chiamato a parlare anche l’altro atleta coinvolto Michele Santucci, anche lui squalificato a 4 anni). L’imputato Guido Porcellini intende rispondere nella prossima udienza alle domande del pm e della difesa. Sentenza fissata per il 5 di giugno.