La Finanza da ‘Santin’: "Sono venuti, ero chiuso"

Il ristoratore dice che non è lui l’evasore ma svela: "Io le tasse non le pago perché non le devo pagare. Non guadagno, sto solo sopravvivendo"

La Finanza da ‘Santin’: "Sono venuti, ero chiuso"

La Finanza da ‘Santin’: "Sono venuti, ero chiuso"

Fano, 14 marzo 2024 – Ieri in città non si parlava d’altro che del ristorante "Da Santin chiuso dopo i controlli della Guardia di Finanza - diceva il tam tam tra la gente - perché era completamente sconosciuto al fisco". Anche se non era indicato il suo nome, sui giornali che ieri hanno riportato la notizia diffusa dalle Fiamme Gialle provinciali (con una nota in cui, in sintesi, si legge: "controllati 3 esercizi pubblici" di cui "un locale di ristorazione è risultato essere completamente sconosciuto al fisco" e infine "sono stati rilevati 4 lavoratori in nero"), grazie alle indicazioni aggiuntive fornite dal Carlino ("un ristoratore di Fano di 58 anni, della zona mare") i fanesi hanno fatto presto a tirare le somme.

"Magari avessi 58 anni - dice Stefano Gaggia, il titolare del Ristorante Braceria Da Santin - e magari avessi 4 dipendenti. Non mi riconosco nella descrizione fatta dai giornali. Non sono io il ristoratore che hanno fatto chiudere. Io di anni ne ho 60 purtroppo e quattro lavoratori non li ho mai avuti perché si fa fatica a trovare gente qualificata in questo settore. Durante la settimana faccio addirittura servizio sala, bar e cucina, tutto da solo". Insiste su questo punto Gaggia. In ogni caso sono due, un ragazzo e una ragazza under 30, i lavoratori irregolari che la Finanza dice di aver pizzicato venerdì sera nel locale di ristorazione indicato durante il controllo. Gli altri due lavoratori abusivi rilevati, sono stati invece trovati negli altri due esercizi controllati quella sera.

"Noi siamo chiusi da due settimane perché stiamo facendo lavori programmati di manutenzione - prosegue Gaggia -. Riapriamo il 23 marzo. Devo rifare il pavimento, devo spostare la cucina, sostituire quella che è la zona lavanderia e rimpicciolire il bar chè è enorme. Lo adatto all’utilizzo che se ne fa in un ristorante, perché fino ad ora ho mantenuto quello che era un bar storico che c’era prima di me". Quindi ci sta dicendo che non ha ricevuto il controllo? "Da me sono passati, sì, per carità. Venerdì. Quella sera però ero chiuso. Mi hanno fatto i normali controlli. Le irregolarità si trovano sempre. Hanno preso atto di quello che avevo fatto, poi faranno le loro valutazioni. Mi hanno dato il verbale di ispezione, che dice che sono stati qui. Ma ancora nessuna multa".

E come mai era nel locale venerdì, se era chiuso? "Perché per una cosa o per l’altra, son sempre qui dentro". Quindi non è vero che lei da fine 2018 non paga le tasse, che è sconosciuto al fisco, che non ha il registratore di cassa nuovo collegato telematicamente con l’Agenzia delle Entrate per le ‘chiusure’ (contabili, ndr) giornaliere? "A parte che le tasse son troppe, sono anni che lo denuncio. Ma io le tasse non le pago perché non le devo pagare. Le tasse le paghi se guadagni. Noi invece stiamo sopravvivendo. Le chiusure le faccio tutti i giorni e tutto il resto è regolare". Così dice Gaggia che conclude: "Riapro sabato 23. Non ho messo i cartelli perché i miei clienti lo sanno".