Maltempo a Pesaro, Monte Grimano Terme a rischio isolamento per le frane

Chiusa la Sp128 e a rischio un ramo della Sp46, c'è pericolo di rimanere con una sola via d'accesso al paese, per altro già a senso unico alternato. A Macerata Feltria crolla parte delle mura antiche, danni anche a Mercatino Conca

Monte Grimano Terme (Pesaro-Urbino), 17 maggio 2023 - Monte Grimano Terme rischia l'isolamento, a causa del maltempo. Uno dei tre accessi principali al capoluogo, la Sp128, è stato chiuso al traffico e potrebbe seguirlo anche la Sp46 in direzione Mercatino Conca, a causa degli smottamenti provocati dal maltempo, dirottando tutto il traffico sull'unica via rimanente, l'altro ramo della Sp46, che però è a senso unico alternato per lo stesso motivo. "In più punti le strade sono franate - spiega il sindaco Elia Rossi -.

Sulla Sp128, che conduce a San Marino, una si è aperta mentre passava un'auto, per fortuna uscita indenne. I danni, però, non finiscono qui: due frazioni erano rimaste isolate, anche a causa del crollo di un muro alto 15 metri lungo la Sp2 verso Poggio Bianco. Lì, per ripristinare la via stiamo creando 30 metri di strada provvisoria in un campo vicino. Inoltre, abbiamo chiuso la strada tra Val Porco e San Paolo, perché era diventata un fiume. Infine si è accentuata la frana che aveva colpito le frazioni di Cavaltrotto e Monte Tassi in inverno, con la chiesa a monte che è scivolata a valle di altri tre centimetri ed è stata colpita da un fulmine. Un altro fulmine è caduto sul Municipio, lasciando il Comune per un giorno senza rete, bruciando pure parte della centralina meteo. A proposito di meteo: Monte Grimano Terme è stato uno dei territori più colpiti, con 120 millimetri di pioggia caduti tra la mezzanotte di martedì e mercoledì. Però siamo riusciti a riportare in sede i 50 ospiti di una struttura sociosanitaria che era stata evacuata per precauzione.

Crollo di un muro lungo la via d'accesso al castello antico, a Macerata Feltria
Crollo di un muro lungo la via d'accesso al castello antico, a Macerata Feltria

Ora c'è preoccupazione, perché le frane continueranno a muoversi e le strade sono a rischio ulteriori crolli: serviranno da quattro a sei mesi affinché si assestino e possiamo fare interventi sani. Adesso è fondamentale che i soldi del Pnrr non utilizzati siano girati ai Comuni per la manutenzione dei fossi lungo le strade, anche provinciali, in quanto quasi tutte le frane sono state causate dalla non regimentazione delle acque. Ringrazio il prefetto, Emanuela Saveria Greco, che ha risposto a ogni segnalazione, e il gruppo di Protezione civile locale. Ho contattato anche il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e gli assessori Francesco Baldelli e Stefano Aguzzi, che verranno nel Montefeltro per studiare la situazione". Più a valle, Mercatino Conca conta meno danni, ma ne ha comunque subiti, soprattutto per la piena del fiume. "Essendo quasi in Romagna, la nostra allerta meteo era praticamente rossa, ma ne siamo usciti bene, anche se un po' malconci - commenta il sindaco, Omar Lavanna -. Il Conca ha rotto le cestonate di protezione, arrivando al limite della pista ciclabile, mentre i danni sulle strade sono soprattutto verso Urbino: sono problemi seri, anche perché il nostro 118 porta persone in quell'ospedale. Abbiamo altri disagi verso i monti, con la via per Valle di Teva chiusa e una frana in località Faggiolo che ostruisce quella per Macerata Feltria. Per fortuna, però, non si è fatto male nessuno, solo una signora è rimasta bloccata da due frane cadute contemporaneamente, mentre camminava, una dietro e una di fronte a lei, che le hanno sbarrato la strada, ma è poi stata liberata. Per ora parliamo di un milione di euro di danni sulle strade comunali e di circa 800mila euro per il ripristino degli argini del Conca. Qui raccogliamo i detriti di un fiume non manutenuto che scende da Monte Copiolo: quattro anni fa fu fatta la pulizia e ora c'era un contributo da parte dell'Unione montana per replicarla, ma i danni di questi giorni non erano contemplati, quindi serviranno fondi straordinari. Mi auguro che sia anche l'occasione per far capire la necessità, che ribadisco da sette anni, di trasferire queste strade provinciali all'Anas, che ha le spalle più larghe della Provincia, come fatto con la Fogliense. Spero che qualcuno se ne accorga. Ringrazio il personale comunale, che ha lavorato senza sosta, vigili del fuoco e carabinieri". È una vera "coltellata nel fianco di un paese", come la definisce il vicesindaco Giovanni Maggiore, quella che ha colpito Macerata Feltria, in cui è crollata parte del muro che costeggia l'accesso a castello, case e musei. "Sono le mura dell'antica Pitinum Pisaurense e il danno è grosso: quel tratto è da ricostruire - spiega -. Ci auguriamo di ricevere contributi ad hoc, ma siamo comunque preoccupati, perché servirà anche una compartecipazione comunale e speriamo non ci sia stato pure un cedimento del terreno, che peggiorerebbe lo scenario. Per il resto, pericoli per la popolazione non ci sono stati, anche se in campagna la situazione è pesante perché il territorio è franoso e abbiamo rilevato tanti microsmottamenti lungo le strade verso le frazioni. Alcune sono state riaperte pure in collaborazione con i contadini. Il capoluogo, invece, ha tenuto, anche grazie all'apertura dei tombini. C'è però un problema in uscita dal paese, verso Carpegna: a causa di piogge precedenti, la strada provinciale è a senso unico alternato per una frana. Speriamo che tenga, altrimenti non avremmo più collegamenti con la montagna".