Marzorati benedice Sacripanti: "Ma attenti, vincere in A2 è dura"

L’ex play conosce bene il coach della Vuelle: "Umile, grande lavoratore e sa gestire bene la squadra"

Marzorati benedice Sacripanti: "Ma attenti, vincere in A2 è dura"

Marzorati benedice Sacripanti: "Ma attenti, vincere in A2 è dura"

"Io lo conosco bene Pino Sacripanti". Uno dei pochi che può dirlo è Pierluigi Marzorati, tra i più grandi play della storia del basket nazionale. Tutti e due canturini, tutte i due immersi nel basket fino a sopra la testa tutti e due amici di Pesaro. "Pino è un innamorato dalla pallacanestro – dice Marzorati –, un grande appassionato e credo che a Pesaro possa fare bene. Se ci ho parlato? Questo no, ho saputo che aveva firmato per la Vuelle ma non abbiamo avuto occasione e modo negli ultimi giorni per scambiare qualche commento. Ma nei prossimi sarò a Pesaro...".

Il pregio?

"Sicuramente che è umile, un grande lavoratore ed è anche uno che sa lavorare con il budget che gli mette a disposizione la società. Insomma non è uno di quelli che chiede la luna mettendo in difficoltà la dirigenza".

Tornare in A al primo colpo è un sogno?

"Uno parte per provarci sempre, ma è difficile. Basta guardare Cantù che sono tre anni che ci prova. D’altra parte se uno va a vedere l’elenco delle formazioni che militano in A2 ed anche la forza delle varie società, si capisce che l’impresa del primo colpo non è facile".

Quindi?

"Conoscendo Pino direi che è un uomo con il quale si può costruire un progetto attraverso un contratto almeno biennale perché è uno che sa lavorare. Poi magari Pesaro riesce a venire su subito".

I fattori fondamentali per giocarsela subito?

"Sicuramente è avere una visione univoca all’interno della sociertà e quindi tra allenatore, dirigente sportivo e quindi la proprietà. Dove c’è stata unità d’intenti e che questo vale da sempre, le squadre hanno sempre dato ottimi risultati".

Sibillino il concetto...

"Bisogna capire una cosa che è questa: quando i giocatori scendono in campo, ascoltano e guardano tre volte l’allenatore ma le altre dieci volte guardano e sentono il loro procuratore. Per questa ragione ci deve essere grande unità e condivisione tra le varie componenti della società. Questo è il fattore principale. E’ impossibile fare sempre bene: si cerca di sbagliare il meno possibile. Io sono di questa idea".

Che tipo di gioco ama Sacripanti?

"Pino è sicuramente un allenatore che punta sulla difesa per far poi correre la squadra. Certamente è vera una cosa: sa preparare le partite e sa sicuramente gestire tecnicamente la squadra durante le fasi del match. Pino a Pesaro può fare un bellissimo lavoro perché ha competenza ed anche una grande passione. Ma il segreto è che la società sia un blocco unico".

Una delle cose più interessanti sarà capire, al di là dei baci, abbracci e applausi dell’altro ieri, come si muoverà Sacripanti nella costruzione della nuova squadra. Soprattutto con l’addio di Tambone, l’assetto del reparto guardie: un play e un lungo americano se Mazzola decidesse di restare a giocare con la maglia biancorossa? Insomma l’asse play-pivot per partire e quindi otto giocatori italiani di contorno.

m.g.