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Cronaca

Maxi truffa ai vacanzieri. Sequestrati immobile, auto di lusso e un teatro

Avrebbe incassato la caparra per poi sparire dai radar, raggirando centinaia di turisti. Indagato un trentenne, cittadino italiano di origine albanese, domiciliato a Gradara. Il decreto emesso dal tribunale di Ancona riguarda anche disponibilità finanziarie.

Avrebbe incassato la caparra per poi sparire dai radar, raggirando centinaia di turisti. Indagato un trentenne, cittadino italiano di origine albanese, domiciliato a Gradara. Il decreto emesso dal tribunale di Ancona riguarda anche disponibilità finanziarie.

Avrebbe incassato la caparra per poi sparire dai radar, raggirando centinaia di turisti. Indagato un trentenne, cittadino italiano di origine albanese, domiciliato a Gradara. Il decreto emesso dal tribunale di Ancona riguarda anche disponibilità finanziarie.

di Antonella MarchionniIncassava la caparra e poi spariva raggirando centinaia di vacanzieri che, anziché trascorrere un soggiorno all inclusive in un accogliente hotel della riviera romagnola, si ritrovavano senza prenotazione e con il conto alleggerito. Una truffa, secondo l’accusa, da centinaia di migliaia di euro e che è stata al centro, i giorni scorsi, di un maxi-sequestro da 500mila euro.

C’è anche una Bmw super sportiva del valore di oltre 100mila euro tra i beni sequestrati a Vasel Martini, 30 anni, cittadino italiano di origine albanese domiciliato a Gradara, indagato per truffa nel settore alberghiero. L’uomo, difeso dall’avvocato Valentina Baroni, figura tra gli otto indagati dalla Procura di Rimini per la truffa dell’ex hotel Gobbi, ma il suo nome compare anche in altre inchieste legate sempre alla gestione fraudolenta di strutture alberghiere.

Il sequestro è stato eseguito i giorni scorsi dalla divisione anticrimine e dalla squadra mobile della questura di Pesaro e Urbino, che hanno messo i sigilli, sulla base del provvedimento emesso dal tribunale di Ancona, sezione misure di prevenzione, anche a un teatro in centro a Forlì e a un’abitazione a Gradara.

Il decreto di sequestro emesso dal tribunale di Ancona, che ha accolto la proposta avanzata dal questore di Pesaro e Urbino, riguarda anche disponibilità finanziarie nei confronti del trentenne e dei suoi familiari.

Sul giovane imprenditore pende l’accusa di essere titolare, anche per interposta persona, di numerose attività illecite soprattutto nel settore alberghiero che si sarebbero sviluppate a partire dal 2018. Secondo l’ipotesi investigativa, infatti, il trentenne, sfruttando la sua attività imprenditoriale nella gestione di alberghi intestati a prestanome in provincia di Rimini, e approfittando della buona reputazione ottenuta grazie a recensioni positive sul web che si riferivano alle precedenti gestioni, riceveva centinaia di prenotazioni.

Ma una volta messe le mani sul denaro della caparra o anche dell’intero importo del soggiorno, spariva dai radar, negando così alle presunte vittime del raggiro la possibilità di fruire del soggiorno prenotato. I soldi così ottenuti, secondo l’accusa, venivano poi fatti confluire su vari conti correnti, italiani e stranieri, anche collegati a carte di credito ricaricabili, tutte operazioni che rendevano difficoltoso o addirittura impossibile il rintraccio. L’ammontare complessivo dei proventi delle truffe, almeno quelle che sono state oggetto di querela da parte dei vacanzieri delusi, ha permesso di realizzare un ammontare di circa 500mila euro.

Soldi che, secondo l’ipotesi d’indagine, hanno permesso al 30enne di accumulare illecitamente un patrimonio di beni immobili e mobili, già in parte oggetto di sequestro preventivo, da parte del tribunale di Rimini. Con un analogo meccanismo, nell’estate del 2022, erano state rovinate le ferie di oltre 200 clienti dell’ex hotel Gobbi nel riminese. I clienti avevano versato le caparre per il loro soggiorno salvo poi scoprire al check in che le camere erano già tutte occupate.

Dei gestori nessuna traccia e anche i soldi delle caparre erano spariti nel nulla, depositati attraverso bonifici su 27 conti correnti offshore e carte ricaricabili.