
Immagine di repertorio
Pesaro, 19 dicembre 2015 - Era davanti al computer. Dopo un po’ gli è venuta un’idea: scoprire su Google quante donne hanno lo stesso nome della moglie. Così, per curiosità.
Il tempo di un battito di ciglia e Google gli ha sfornato nome e immagini. Soprattutto le seconde. E per un 30enne di Pesaro sono stati momenti drammatici: il web gli stava svelando decine di foto nude e con i soli slip della consorte di 28 anni. Era proprio lei, non un’omonima.
Pochi attimi prima di avere una tachicardia, l’uomo ha chiamato la moglie al telefono chiedendole spiegazioni per quello che stava vedendo. E la donna, con slancio e sincerità (almeno fino a prova contraria), gli ha risposto che doveva risalire sicuramente al suo periodo universitario quando per acconsentire alle richieste di un compagno di studi, che si laureava a Urbino con una tesi sulla fotografia d’autore per la comunicazione, aveva accettato di posare nuda.
Ma ad una condizione: che quelle foto tutte in bianco e nero rimanessero confinate nel lavoro accademico per la descrizione scientifica di pose, luci, messaggi che queste immagini potevano ispirare. Di fronte a questa spiegazione, il marito ha realizzato che doveva essere andata proprio così. Le foto risalivano a qualche anno indietro anche se la ragazza, capelli lunghi, mori, molto bella, non è certo sfiorita o meno attraente.
Consapevoli che quelle foto potessero rimbalzare in altri siti ed essere divulgate in maniera incontrollata, i coniugi sono ricorsi immediatamente ad un avvocato per denunciare l’ex compagno di studi della donna che aveva messo in rete senza alcuna autorizzazione quelle immagini molto private e scattate per tutt’altro ambito.
La procura della Repubblica di Pesaro ha aperto un fascicolo per violazione della legge sulla privacy e per diffamazione. Probabilmente le foto sono ancora in rete perché l’autorità giudiziaria deve ancora identificare l’ex compagno di studi della donna, la quale si aspetta con impazienza che venga punito chi l’ha messa così in difficoltà col marito.
Al quale non ha negato certo di aver fatto quelle foto a vent’anni ma per fare un favore ad un amico. O al massimo, per dimostrare agli altri e a se stessa che non le mancava nulla per esser considerata una modella o una donna di grande fascino. Insomma, un gioco che si è trasformato nel tritacarne del web in una specie di gogna che la magistratura ora dovrà interrompere. Come e quando avverrà è ancora tutto da vedere. Così come lo erano quelle foto per gli utenti del web.