
Il consigliere comunale e architetto Davide Balducci fa un appello a cittadini e istituzioni di maggioranza.
Il Pug, ovvero il nuovo piano regolatore potrebbe disegnare una nuova Urbino. Serve però condivisione e visione, a dirlo è Davide Balducci consigliere comunale del Pd nonché architetto: "Va istituita una cabina di regia tra gli enti e la politica".
Come la vede?"Non dobbiamo avere paura di rinnovarci, ma essere consapevoli nel farlo con intelligenza, rispetto e visione del futuro. Dobbiamo lavorare per proiettare Urbino fuori dalle proprie mura, renderla un luogo di riferimento nel territorio e nel mondo come simbolo di rinascita di una società fondata sui principi della salvaguardia ambientale, della tutela del paesaggio, della gestione delle risorse naturali, ma anche di sviluppo regionale, di rigenerazione urbana e territoriale, a partire dalla partecipazione di chi vive e anima i luoghi e vuole costruire qui la propria vita".
Questo in che modo?"La vitalità di una città è data soprattutto dalla partecipazione dei suoi abitanti alla vita pubblica; tuttavia, negli ultimi decenni abbiamo vissuto spesso un clima di disinteresse reciproco che non rende fertile l’ambiente fisico della nostra esistenza. Se la città si chiude e diventa meno attrattiva e meno interessata a ciò che le accade intorno, smentisce la sua stessa identità di capoluogo. La redazione del nuovo Piano regolatore è l’occasione per superare la politica della centralità, che non genera cambiamenti significativi, disabitua al confronto democratico, convince le persone che qualcuno possa decidere al posto loro, in favore della politica della partecipazione. Ciò è stato possibile in passato".
È possibile rinnovare il Prg senza “tradire“ chi l’ha concepito?"Il nostro obiettivo deve essere quello di rinnovare lo strumento urbanistico senza timori, ma con la capacità di unire, dentro e attorno la città, con la lungimiranza di preservarne l’assetto. Uno strumento di tutela e programmazione del territorio come bene pubblico che va ripensato, destrutturandolo e ristrutturandolo in maniera declinata al tempo in cui viviamo, con i suoi orizzonti temporali brevi, con la sua necessità di risposte concrete. Un piano che parta da una profonda conoscenza dei bisogni e di sviluppo con un nuovo progetto di città, dialogando con tutti. Ponendosi poi l’obbiettivo di rendere Urbino emblema di una società ecologica e il suo territorio un luogo di riferimento per la rigenerazione urbana e territoriale, la sostenibilità ambientale ed energetica, la gestione delle risorse e l’economia circolare".
Francesco Pierucci