
Il degrado evidente della pavimentazione dei loggiati in piazza Redi. L’obiettivo dei lavori è quello di rifarla. Inoltre si tinteggeranno le colonne
Una specie di referendum di quartiere. A guardare i numeri in ballo è quello che si appresta ad affrontare l’abitato attorno a piazza Redi, entro marzo, per ammodernare i tre chilometri di loggiati condominiali. La decisione spetta a circa 400 famiglie: tante sono quelle che abitano nei 22 condomìni che fanno quadrato attorno a piazza Redi. E non solo: la maxi operazione, del tutto inedita per complessità e precedenti, interesserà anche i proprietari dei locali che oggi ospitano una cinquantina di negozi nella galleria commerciale sotto i portici.
Le votazioni. In cabina di regia ci sono otto amministratori di condominio i quali hanno calendarizzato le 22 riunioni condominiali durante le quali verranno spiegati i dettagli del cantiere e saranno raccolti i voti. In ogni assemblea serve la maggioranza dei proprietari affinché il condominio possa esprimere il sì ai lavorio. Ma servirà, alla fine, l’approvazione di tutti i 22 condomìni per farli partire davvero.
Gli amministratori di condominio. Fondamentale il loro ruolo: ognuno gestisce più condomìni. Dopo aver raccolto il voto in ognuna delle assemblee, si riuniranno e andranno alla conta. Se non avranno ottenuto l’approvazione di tutte le 22 assemblee, dovranno tornare a discutere nei condomìni in cui il "sì" ai lavori non ha vinto.
Tempi stretti. Le assemblee si terranno tra fine febbraio e inizio marzo, dopodiché gli amministratori di condominio si riuniranno per fare il punto e, se necessario, iniziare la seconda fase di consultazioni.
I lavori. In ballo c’è l’annosa riqualificazione dei 3 chilometri di loggiato che si affacciano su piazza Redi. E’ previsto il rifacimento della pavimentazione e la tinteggiatura di colonne, soffitti e pareti. L’intervento è ritenuto da tutti necessario sia per una pavimentazione in vistoso degrado quanto per ammodernare, ridando lustro, uno dei salotti buoni della città, cuore pulsante di Montegranaro.
L’investimento. Su circa 600mila euro di interventi ipotizzati dal Comune, il sindaco Andrea Biancani ha promesso un contributo di 400mila euro. Abbastanza per far dire agli esperti che si tratta di “un treno da prendere“. Perché?
Dove sta la convenienza. Quella del sindaco è una scelta politica, non un obbligo: i tre chilometri di loggiati sono privati ad uso pubblico. Cioè l’azione di pagare una loro manutenzione spetterebbe esclusivamente ai proprietari degli appartamenti. Di questo le famiglie sono consapevoli. Sanno anche che se un domani dovessero accollarsi l’onere da soli, il costo sarebbe comunque più alto. La valutazione che l’ampia comunità si appresta a fare è semplice: anche se la riqualificazione aumenterà il valore delle proprietà, prima di dire sì e prima di accollarsi la responsabilità di portare a termine il maxicantiere, i cittadini vorrebbero sapere, precisamente, quanto andrebbe a costare “prendere il treno“.
Il preventivo. Gli amministratori di condominio hanno fatto una indagine di mercato basata su un capitolato di lavori – privo di prezzi – redatto dall’ufficio tecnico del Comune. In base all’indagine è emerso che il miglior offerente farebbe il lavoro per 480mila euro più iva. "Di conseguenza – spiega Tamara Bellagamba, tra gli otto amministratori di condominio presenti in regia – abbiamo sottratto il rimborso che ci vorrebbe riconoscere il Comune: a carico dei condomini rimangono circa 160mila euro. Per stabilire quanto spetta ad ogni condominio, essendo questi molto diversi tra loro. si è presa la misura, in metri lineari, corrispondenti ad ogni fabbricato. Questa è stata rapportata ad ogni condominio per individuare la quota parte".
Il costo. Alle famiglie verrà chiesta una cifra forfettaria, cioè l’importo per condominio sarà diviso in parti uguali o il calcolo sarà per millesimi? Per spiegare meglio Bellagamba offre un esempio: "Dico subito che è da decidere e aggiungo che qualsiasi sia l’importo sarà possibile rateizzarlo. Ciò sarà possibile dal momento che la ditta sarà garantita, nell’avviare i lavori, dal contributo del Comune. Come amministratori, qualora la maggioranza dei condomini dovesse approvare i lavori, chiederemo all’amministrazione comunale una gestione in parallelo dei pagamenti. Non vorremmo una formula a rendicontazione, ma vorremmo cadenzare i versamenti garantiti dal pubblico per rassicurare i condomini riguardo la presenza reale dei soldi offerti dall’amministrazione comunale, fin dall’inizio dell’operazione".