REDAZIONE PESARO

Raddoppio ferrovia, il no dell’opposizione

"Quadruplicare la linea ferroviaria per merci e alta velocità lasciando aperto anche il vecchio tracciato farebbe di Fano uno spezzatino"

Pd e gli altri partiti di minoranza all’attacco dell’ipotesi Carloni sulla ferrovia

Pd e gli altri partiti di minoranza all’attacco dell’ipotesi Carloni sulla ferrovia

"No al quadruplicamento della ferrovia Adriatica. Se a questo si aggiungesse il ripristino della ex Fano-Urbino, la città si trasformerebbe in un vero e proprio ‘spezzatino’ di reticoli ferroviari". Contro il progetto annunciato dal parlamentare Mirco Carloni (Lega), e su cui sta lavorando Rfi, si scagliano i consiglieri comunali di In Comune, Pd, La Fano che vogliamo e Fano Cresce. "Invitiamo il sindaco – affermano – ad un dibattito pubblico e trasparente, coinvolgendo il consiglio comunale e facendo conoscere ai cittadini le ipotesi progettuali e gli studi di fattibilità".

I consiglieri Samuele Mascari, Dimitri Tinti, Cesare Magalotti, Sara Cucchiarini, Cristian Fanesi, Ippolita Bonci Del Bene, Stefano e Lorenzo Marchegiani vogliono capire come saranno strutturate le due linee ferroviarie. Al momento pare che quella sulla costa sia destinata al trasporto locale, l’altra a fianco dell’A14, alle merci e ai treni passeggeri a lunga percorrenza (alta velocità). "Se così fosse – chiarisce il capogruppo del Pd Cristian Fanesi – Fano avrebbe solo svantaggi, per gli espropri e l’impatto ambientale, e nessun vantaggio legato alla presenza di una nuova stazione perché non ci saranno fermate nel nostro territorio. Prevedere un arretramento dell’attuale tracciato costiero senza la sua contestuale dismissione avrebbe pesanti ricadute sulla qualità della vita dei cittadini, in particolare di quelli a ridosso delle ferrovie. Tra l’altro l’alta velocità presuppone spesso linee sopraelevate, quindi di forte impatto per l’ambiente, per il paesaggio, per la viabilità locale e per la qualità del tessuto urbano, in particolare per le zone residenziali eventualmente chiamate a convivere in futuro con linee ferroviarie sopraelevate". I consiglieri d’opposizione ricordano che i quattro tracciati ferroviari si andrebbero ad aggiungere alla Fano-Urbino. E a questo proposito chiedono conto "dello studio di fattibilità sul possibile ripristino dell’ex ferrovia, commissionato a Rfi nel 2019, costato al Ministero 1 milione di euro a cui si è aggiunto un ulteriore investimento della Regione Marche di 350mila euro. Studio che risulta completato e consegnato da almeno 2 anni al Ministero dei Trasporti e alla Regione Marche senza però che, almeno finora, ne sia stato fatto conoscere l’esito". I consiglieri ricordano che lo studio aveva il compito di verificare "il ripristino sulla Fano-Urbino del traffico commerciale, oltre a quello turistico, in un percorso che passerebbe a raso dei centri abitati e in molti punti a pochi metri di abitazioni. Proprio avallando questa ipotesi del ripristino dell’ex ferrovia, la regione ha cestinato la ciclovia del Metauro"

Anna Marchetti