Rissa a Rimini, chi è il buttafuori fanese accusato di omicidio: faceva l’arbitro

È il 28enne albanese fermato per la morte del pompiere in una disco a Miramare. Ma nel giro del calcio chi lo conosceva lo descrive "persona rispettosa delle regole"

Una foto dal profilo Fb di Klajdi Mjeshtri, 28enne di origine albanese, residente a Fano

Una foto dal profilo Fb di Klajdi Mjeshtri, 28enne di origine albanese, residente a Fano

Pesaro, 13 giugno 2023 – “Non hai notato quanta tristezza c’è negli occhi di chi scherza sempre?". E’ la scritta che campeggia in una foto del profilo Fb di Klajdi Mjeshtri, il 28 enne – è nato nel febbraio ’95 in Albania – accusato di omicidio volontario per la morte di Giuseppe Tucci, il 34enne vigile del fuoco morto dopo una colluttazione avuta con il 28enne, alla discoteca Frontemare di Rimini, sabato notte. Klajdi Mjeshtri adesso abitava a Fano, anche se risulta avere abitato in precedenza in Romagna. Per i carabinieri non era uno sconosciuto, ma non perché avesse precedenti penali: il giovane risulta infatti incensurato, i militari sapevano chi era solo perché fa parte del giro dei buttafuori che, per ragioni varie, viene a volte ’attenzionato’ dai militari.

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Ha un fisico possente e tatuato, Klajdi, come si vede sempre dal profilo Fb. Eppure, chi lo conosce, descrive un ragazzo socievole, che stava bene con tutti, "rispettoso dei ruoli e delle regole. Uno sensibile sotto la scorza dura". Perché Klajdi, fino a qualche anno fa, ha fatto l’arbitro di calcio, soprattutto per le categorie giovanili della provincia. Ha smesso nel 2019, per portare avanti altri impegni e passioni. Quindi un ruolo, quello dell’arbitro, in cui almeno in teoria l’equilibrio, e la capacità di gestire le emozioni, proprie e dei giocatori, è requisito fondamentale. Solo che a 28 anni adesso rischia una condanna pesantissima.

Il pompiere, dopo che domenica scorsa i medici dell’ospedale di Rimini ne avevano dichiarato la morte cerebrale, è infatti deceduto ieri alle 16 e 35, e per questo il reato ipotizzato a carico del giovane albanese passa da lesioni gravissime della prima imputazione a omicidio volontario. La procura di Rimini, con le indagini della Squadra Mobile diretta dal pm Davide Ercolani, sta cercando di fare luce il più possibile su cosa sia avvenuto tra il giovane albanese e il pompiere. Ma la dinamica è ancora da ricostruire con esattezza, anche con i filmati delle telecamere. Si sa solo che il pompiere era stato in un primo tempo redarguito dal personale di sicurezza della discoteca perché avrebbe dato fastidio a delle ragazze, poi portato fuori dal locale, nella stradina situata a fianco del Frontemare. Lì è avvenuta poi la colluttazione.

“Mi riservo di leggere gli atti contestati prima di esprimere giudizi – ha detto l’avvocato del 28enne, Giulio Maione – domenica sono stato convocato in questura a Rimini per il fermo del mio cliente, col quale però non ho potuto parlare. È una vicenda ancora tutta da chiarire nella dinamica e nelle circostanze che hanno portato a un così grave epilogo". Il legale difensore ha già annunciato la volontà di nominare un consulente tecnico di parte, "nell’eventualità che venga disposta l’autopsia", per lo svolgimento di esami approfonditi sul corpo del vigile del fuoco, tesi non solo a verificare l’entità delle lesioni riportate ma anche l’eventuale assunzione di alcol o stupefacenti.