DAVIDE EUSEBI
Cronaca

Sulle tracce di Michelangelo: la casciotta d’Urbino è servita

Coccioni e Mottolese firmano un gustoso ricettario. Scoperti i terreni dove veniva. prodotto il celebre cascio.

Rodolfo Coccioni e Silvia Mottolese, autori del libro sulla casciotta

Rodolfo Coccioni e Silvia Mottolese, autori del libro sulla casciotta

"Centocinque ricette per gustare la casciotta d’Urbino, il formaggio di Michelangelo Buonarroti", con una novità: "Abbiamo scoperto quali sono i terreni che Michelangelo aveva acquistato e quindi dove veniva prodotto il cascio che tanto amava e che si faceva spedire a Roma", dice Rodolfo Coccioni, professore onorario dell’Università di Urbino e autore della pubblicazione assieme a Silvia Mottolese, responsabile di Slow Food di Urbino. Più precisamente due dei terreni in questione erano ubicati vicino al Barco ducale, un terzo poco distante. Ma al di là delle indicazioni geografiche, in questa circostanza è proprio il caso di dire tipica, vale la pena sfogliare questo volume per quello che di buono ci comunica. Gustose ricette per apprezzare meglio questo formaggio lucente dalla pasta lattacea fresca e cremosa, saporita. Una buona ricetta per vegetariani, ma anche onnivori, è la torta salata con zucchini, fiori di zucca e casciotta d’Urbino, che si prepara facendo soffriggere in padella lo scalogno tagliato sottile, aggiungendo gli zucchini tagliati e disponendo il tutto, con la casciotta, su una pasta sfoglia rotonda (ma il resto della ricetta è ben descritta nel libro). Ci sono anche squisiti gnocchi allo zafferano con fonduta di casciotta d’Urbino e agretti ripassati, una ricetta molto appetitosa. Ma la casciotta è ben descritta anche per la preparazione di altri primi come il risotto con tartufo o i tacconi marchigiani con ragù di fave di Fratterosa, ciauscolo e vellutata di cascio. Non mancano le indicazioni anche per chi deve prepararsi una ricetta semplice e veloce come l’insalata di fave con la casciotta d’Urbino o l’insalata d’orzo con verdure saltate.

Tornando alla parte documentale, essa è ricca di un altro sapore: quello della storia che in questo caso soccorre l’arte. Perché per capire meglio i gusti di Michelangelo, occorre anche conoscere la sua vita, gli scritti e i pensieri documentati nei carteggi, come, quando e dove è nato il rapporto di amicizia con Francesco Amatori, detto l’Urbino, ovvero con colui che gli portava il cascio a Roma. Perché dietro a un grande prodotto c’è sempre una storia che questo libro illumina con un fascio di luce autentica.

d. e.