Domani scadono i termini per il pagamento della terza rata della Tari, la tassa per la raccolta e lo smaltimento rifiuti. Per ora sono 1.008 le famiglie pesaresi che verseranno metà della quota dovuta, perché a pagare al posto loro la terza e la quarta rata sarà l’amministrazione comunale. La giunta Biancani, infatti, per alleggerire il peso della tassa a famiglie con determinati requisiti, ha messo a bilancio 300mila euro di Fondo anticrisi: da qui, fino ad esaurimento, verranno attinte le risorse per coprire la Tari alle famiglie vincitrici del bando scaduto il 22 agosto.
In totale, le famiglie che hanno tentato di ottenere lo sgravio, sono state 1.367. "Se di queste ne sono state accolte 1.008 – spiega l’assessore Luca Pandolfi – sono state 15 le domande “doppie”, 73 quelle rigettate a causa della mancanza dei requisiti richiesti, mentre 270 sono ancora “in valutazione“". Pandolfi spiega che le famiglie su cui ancora non è terminata la verifica per l’accoglibilità sono quelle per cui si sta verificando "l’esistenza delle condizioni di piena solvenza delle bollette precedenti – dice – e il rispetto degli altri requisiti, tra cui quello del valore Isee".
Se la giunta Biancani è soddisfatta perché "con il fondo anticrisi 2024 – dicono Pandolfi, Pozzi e Nobili – più di mille famiglie avranno la Tari dimezzata", il gruppo comunale di Fratelli d’Italia, invece, boccia la manovra perché "a 24 ore dalla scadenza della terza rata la confusione tra le famiglie regna sovrana – dice a nome del gruppo Fd’I, Michele Redaelli –. Le famiglie che hanno concorso al bando, 48 ore prima del termine per il versamento della terza rata, non sanno se dovranno pagare o se rientrano tra i beneficiari. L’incertezza fa temere loro di finire in mora. Bisognerebbe avvisare tutte le famiglie che hanno partecipato al bando, a prescindere dall’esito – dice Redaelli –. Invece ad essere avvisate sono state solo quelle che non hanno soddisfatto i requisiti (73). Ma dal momento che è prevista una graduatoria, qualora i fondi non dovessero bastare per coprire tutte le domande, c’è chi si chiede se è riuscito a rientrare tra i beneficiari tenendo conto che non c’è la certezza che il fondo sia sufficiente. L’incertezza c’è: ci sono 270 famiglie ancora “in valutazione“". Pandolfi smentisce che ci possa essere confusione tra le famiglie: "I 270 nuclei sono stati contattati dagli uffici. In caso di ritardi nel pagamento, non è prevista l’applicazione della mora".
Solidea Vitali Rosati