Pesaro 13 novembre 2022 - Un po' di cose in mano, qualche busta con un po' di ricambi, e via verso l'hotel Caesar in viale Trieste. Perché i vigili del fuoco nel corso dei controlli post terremoto che stanno facendo in città con i droni, in via Luca della Robbia, hanno riscontrato lesioni nella grande torre dell'ex fabbrica di ceramiche Molaroni. E, come è accaduto, per la chiesa dei Cappuccini, sono tornati con un'autoscala per fare ulteriori verifiche. Il risultato finale è stato che tutto un blocco di abitazioni, compresa una palazzina, sono state fatte sgomberare.
Dopo i vigili del fuoco sul posto gli uomini della protezione civile ed anche i vigili urbani che hanno transennato la strada proprio davanti all'ex carcere minorile. Alcuni degli abitanti delle case a schiera hanno preso atto a malincuore della situazione ma intorno alle alle 18 di ieri tutti quanti hanno dovuto lasciare le case e gli appartamenti per raggiungere l'hotel.
Operazione questa che è stata seguita dall'assessore Enzo Belloni, ma anche il sindaco Matteo Ricci ha seguito la situazione ed ha parlato di una trentina in tutto di persone sgomberate. Il problema, anche in questo caso, sarà capire chi paga perché già da domani l'amministrazione si metterà in moto per trovare una ditta per iniziare i lavori per permettere ad una quindicina di famiglie di tornare nelle proprie case. Altri cinque sfollati (una famiglia) in strada Panoramica Ardizio.
L'ispezione che stanno facendo in città i vigili del fuoco ha messo in luce anche un'altra situazione critica in via Massimi dove un'altra ciminiera, quella della lavanderia dell'ex manicomio, pare abbia mostrata qualche crepa dovuta alle scosse di terremoto per cui la strada è stata interdetta proprio nel tratto che porta ai giardini che sono dietro la biblioteca San Giovanni. Ma l'assessore Enzo Belloni assicura che la struttura pubblica, frequentata tutti i giorni da studenti e ricercatori, non verrà chiusa. Stanno emergendo a distanza di giorni problemi su alcune strutture: disagi per i fedeli della chiesa dei Cappuccini ma in via Luca Della Robbia il problema è molto più grave anche perché nessuno sa per quanto tempo le quindici famiglie sfollate dovranno restare fuori dalle proprie abitazioni.