Urbino da oggi non ha più un suo vescovo dopo milleseicento anni, fedeli increduli

Il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado presentata da monsignor Giovanni Tani e ha nominato al suo posto monsignor Sandro Salvucci, arcivescovo metropolita di Pesaro

Don Sandro Salvucci nominato vescovo delle diocesi di Pesaro Urbino (foto Zeppilli)

Don Sandro Salvucci nominato vescovo delle diocesi di Pesaro Urbino (foto Zeppilli)

Urbino, 7 gennaio 2023 - Dopo milleseicento anni Urbino da oggi non ha più un vescovo. È delle ore 12 la notizia, data come da prassi in simultanea a Roma, a Pesaro e a Urbino, che monsignor Sandro Salvucci, già arcivescovo di Pesaro, è stato nominato anche arcivescovo di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado, unendo le due sedi in persona episcopi. Come annunciato peraltro già dallo scorso giugno, nonostante accese proteste da parte di cittadini e istituzioni, con la creazione di un comitato ‘Pro Nuovo Arcivescovo’ e la raccolta di oltre duemila firme, le due diocesi avranno dunque un unico pastore anche se gli uffici e le amministrazioni rimarranno separate.

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La notizia a Urbino è stata data, con una convocazione ‘flash’ di prima mattina, a mezzogiorno nella cattedrale dal vescovo Tani che, di fronte ad alcuni sacerdoti, davanti ai fedeli increduli e ad alcuni turisti di passaggio ignari del tutto, ha letto una stringata lettera.

Il saluto di monsignor Tani

Queste le parole di monsignor Tani: “Come sapete, il mio mandato è scaduto lo scorso 8 aprile. Dopo nove mesi, per esattezza il 27 dicembre 2022”, è arrivata la lettera di papa Bergoglio che nomina monsignor Salvucci come suo successore. “Ecco, c’è dunque un nuovo vescovo  – ha commentano Tani -, più giovane di me di quasi vent’anni. Si aprono prospettive di un cammino nuovo. Monsignor Salvucci conosce già in parte ciò che stiamo facendo e porterà avanti il nostro cammino”.

Monsignor Tani ha precisato che rimarrà come amministratore diocesano fino all’ingresso di mons. Salvucci, che al momento non si sa quando avverrà. Ha anche aggiunto, a margine dell’incontro, che sicuramente monsignor Salvucci non farà mancare nulla alla diocesi a partire dalla sua presenza.

Monsignor Salvucci: “Passaggio doloroso per Urbino”

"Si tratta di un passaggio, senza precedenti per Urbino (e per Pesaro), doloroso e certamente non facile da accettare, ma cercheremo insieme- vescovo, presbiteri, diaconi, consacrate e consacrati, fedeli laici - di leggere i 'segni dei tempi’ per aprirci alle novità che lo Spirito sta preparando per il futuro delle nostre Chiese e coglierne le opportunità positive”. Così l'arcivescovo di Pesaro mons. Sandro Salvucci si rivolge ai fedeli. “Dopo appena otto mesi di servizio pastorale nell'Arcidiocesi di Pesaro il Santo Padre mi chiede la disponibilità ad 'allargare’ la famiglia. - prosegue mons. Salvucci - Ho accettato con tanto timore, senza nessuna presunzione, ma solo nell'ottica del servizio. Inevitabilmente un vescovo condiviso tra due diocesi lascia prevedere un impoverimento della presenza del pastore, nei tanti momenti di vita delle comunità, a scapito di tutti. Personalmente impegnerò tutte le mie energie per essere vicino alle comunità, a partire da quelle più sparse e periferiche”.

Appena terminata la riunione, sono giunte già le prime reazioni. Il comitato ‘Pro Nuovo Arcivescovo’ fa sapere di essere “delusi dalla notizia, certi che in un’epoca di nuova evangelizzazione e bisogni delle periferie, era ed è auspicabile una maggiore e non minore presenza di vescovi”. L’amministrazione comunale era rappresentata dal vicesindaco Marianna Vetri (il sindaco non ha fatto in tempo ad essere presente per la rapidità della convocazione), che però non ha rilasciato commenti a caldo.

I vescovi delle Marche: piena sintonia con il Papa

“In questo giorno in cui viene resa pubblica la decisione del Santo Padre, analoga a quella presa per altre diocesi italiane, di 'unire in persona episcopi’ le arcidiocesi di Pesaro e Urbino, i Vescovi delle Marche, confermando la loro sintonia e piena collaborazione con il Santo Padre Francesco”, scrivono i vescovi delle Marche tramite la diocesi di Macerata.

“La crescente collaborazione tra tutti i fedeli di una Regione, con una sempre più forte integrazione del lavoro delle nostre Diocesi, - aggiungono - ha una valenza profetica per questo territorio marchigiano, così ricco di peculiarità e tradizioni, ma che in un mondo che si sta sempre più unificando su proporzioni continentali, deve imparare sempre meglio a camminare insieme".