REDAZIONE RAVENNA

Addio a Triossi, orchestrale e professore

Aveva 74 anni. Fondatore dello storico gruppo Da Polenta, in seguito ha insegnato disegno tecnico al Cfp delle Bassette

Grande dolore e sconcerto in città per la scomparsa di Gianni Triossi, ex orchestrale nello storico gruppo ravennate Da Polenta e insegnante al Cfp delle Bassette, già nel direttivo Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Ravenna. Triossi è scomparso a 74 anni per un male incurabile dopo una vita dedicata prima alla musica, poi alla didattica, sempre mosso dalla passione politica nell’area della sinistra ravennate. "Mio padre ha fatto l’orchestrale fino a quando è nata mia sorella Viola nel 1977 – lo ricorda commosso il figlio, l’avvocato Tomaso Triossi –. Ha dedicato tanti anni alla musica, fondando nel 1965 il gruppo dei Da Polenta di cui era chitarrista. Si esibivano (con Cecco Grandi al basso, Ferruccio Mazzoli alla batteria, Loris Piccinini alla voce e Lino Brandolini all’organo, ndr) in brani originali e, nell’ultimo periodo, in cover di band quali Pink Floyd ed Eagles e cantanti italiani come Lucio Battisti". Ha fatto anche parte dei Reattori Caldi, gruppo con cui dopo il 1973, allo scioglimento dei Da Polenta, non si è esibito mai in pubblico ma ha inciso il 45 giri ‘Senza Tempo Noi – Il mio cuore è un reattore’. Della band facevano parte, insieme a Triossi, i forlivesi Beppe Pippi e Nicola Venditto, oltre all’imolese Claudio Golinelli, detto Galina, lo storico bassista di Vasco Rossi. "In seguito mio padre - continua il figlio Tomaso - ha insegnato per anni al Cfp, il centro di formazione professionale delle Bassette: insegnava meccanica e disegno tecnico. Prima di andare in pensione si è inoltre dedicato all’organizzazione di corsi di formazione".

Mosso da una fervente passione politica nell’area della sinistra ravennate, Triossi ha fatto parte per anni del direttivo dell’Anpi Ravenna. E a ricordarlo è l’amico Ivano Artioli, presidente dell’associazione. ”Gianni improvvisamente se ne è andato e ci ha lasciati sconcertati e con un profondo dolore – scrive Artioli in una nota –. Amico generoso, franco ha sempre sostenuto le sue idee apertamente e con la garbatezza di chi rispetta anche le idee altrui. Impegnato affinché la storia patriottica e partigiana fosse non solo conosciuta ma compresa, aveva la convinzione che da quella dovesse venire un’identità di giustizia e libertà valida sempre. Oltre il tempo della Resistenza. Oltre il nostro tempo. Il suo modo di guardare avanti ci mancherà moltissimo. E così ci mancherà la sua amicizia che esprimeva con una rassicurante sincerità”. Artioli ricorda in particolare la concretezza e la praticità di Triossi con un aneddoto: "Era il 2006 quando io ero presidente Anpi e lui entrò come attivista nella dirigenza dell’Anpi. La bella libreria che abbiamo oggi nel nostro ufficio di via Berlinguer la montò lui con il volontario Rocco: terminarono in una giornata quando io non sapevo da che parte farmi".

Triossi lascia la moglie Teresa, i figli Tomaso e Viola, la nuora Romea, il genero Luca e la nipotina Marta. Da questa mattina in camera mortuaria a Ravenna, i funerali di Triossi si terranno domani mattina con partenza alle 10.30 fino all’impianto di cremazione del cimitero di Ravenna.

Milena Montefiori