REDAZIONE RAVENNA

Addio a Veniero Casadio Strozzi Medico e cultore di storia locale

Aveva 86 anni, fino al 2006 aveva lavorato nel suo ambulatorio di corso Mazzini . Poi si era dedicato alla scrittura. Nei suoi libri, la Romagna, Faenza e il dialetto

Addio a Veniero Casadio Strozzi Medico e cultore di storia locale

Si è diffusa ieri la notizia della scomparsa del dottor Veniero Casadio Strozzi, stimato medico di base faentino e apprezzato scrittore. Le esequie si sono svolte in forma privata nei giorni scorsi, ma i familiari hanno voluto darne notizia attraverso il profilo Facebook del medico, pubblicando il manifesto funebre in cui Veniero Casadio Strozzi è stato descritto come un padre e un nonno straordinario. Nello stesso manifesto è stata inoltre espressa gratitudine al reparto di Medicina d’urgenza e di Medicina uomini dell’ospedale di Faenza per la gentilezza e la professionalità dimostrata. Immediate sono state le reazioni dei numerosi conoscenti che hanno voluto esprimere le condoglianze alle figlie e alla loro madre per la scomparsa del loro amato Veniero, ricordandone le qualità: "Partecipo al dolore per la scomparsa di Veniero, di cui ricordo con gratitudine la signorile generosità", ha scritto un amico. Nato il 15 novembre 1936, Casadio Strozzi aveva lavorato come medico di base nel proprio studio in corso Mazzini a Faenza fino al 2006, anno in cui era andato in pensione. Parallelamente all’attività professionale, e fino a poche settimane fa si era dedicato alle proprie passioni: la storia della Romagna, di Faenza e del dialetto. Il giornalista Alfonso Toschi lo ricorda come "un vero gentiluomo, di profonda cultura. Ha fatto parte dell’intellighenzia romagnola ed era anche nell’Associazione Museo del Risorgimento, presente alle conferenze e alle iniziative. Era stato medico di base e aveva pubblicato una dozzina di libri sulla storia locale". Testi in cui aveva raccontato la storia di Faenza e molte altre particolarità dal secondo dopoguerra.

"Aveva iniziato a scrivere nel 1982 con una prima pubblicazione intitolata Faenza Anno Zero", a cui poi seguirono Faenza ’45-2000 cronaca di una città, Faenza Nera, Apocalisse Arcobaleno che vinse il premio Serantini, Racconti Crudeli, Ospedali e altri ancora. Collaborava inoltre con Romagna 2001, per il quale aveva scritto l’ultimo articolo un mese fa; faceva parte del consiglio direttivo dell’associazione culturale ‘Il Fiasco’. "Era socio e componente del consiglio da tantissimo tempo e ha sempre fornito un aiuto concreto – lo ricorda il presidente Enrico Ghinassi –. Era brillante e pieno di idee, mi sono avvalso parecchie volte della sua collaborazione. Aveva un carattere molto gioviale, era ironico nelle battute, ma gentile e puntuale". Chi lo conosceva lo ricorda come una persona riservata, che non amava mettersi in mostra, apprezzata per "il suo amore per la storia locale, per il dialetto e per le tradizioni". "Ci conoscevamo da tempo immemore – racconta Vittorio Argnani, che con Casadio Strozzi condivideva l’impegno nell’associazione –. Una persona molto conosciuta da tanti cittadini, era diretto e schietto, quindi autentico. Un amico che mi mancherà molto".