Ravenna, aggredito con catena e machete. Zoppo per aver difeso la fidanzata

Sette anni per tentato omicidio a un gruppo di rumeni autori di un violento pestaggio in via Aquileia

Un machete sequestrato (immagine di repertorio)

Un machete sequestrato (immagine di repertorio)

Ravenna, 25 luglio 2020 - E’ rimasto claudicante a vita a causa delle recisione del nervo sciatico. Tutto è accaduto per avere difeso la ragazza, una giovane ravennate peraltro all’epoca incinta, da quell’apprezzamento proferito da un gruppetto di tre romeni e dalla loro conseguente reazione. Quanto accaduto in via Aquileia il 15 maggio 2018 a un 26enne di origine ivoriana, ha conosciuto ieri mattina in corte d’appello a Bologna il suo epilogo, perlomeno sotto il profilo del merito della questione, per quanto riguarda due dei tre imputati.

In particolare i due – il 37enne Imbrea Ciurariu e il 30enne Ionut Gradinaru -, attraverso i loro avvocati Carlo Benini ed Eva Pregu hanno concordato una pena di 7 anni e 1 mese a testa per tentato omicidio (in primo grado era finita con 9 anni). Tutto ciò anche in ragione di un risarcimento di 15 mila euro: si tratta dei primi rimborsi che il 26enne, parte civile con l’avvocato Sara Scarpellini, vedrà pur a fronte di una provvisionale di 40 mila euro (in precedenza aveva ottenuto appena 1.000 euro da Ciurariu). A breve davanti al gup Corrado Schiaretti, toccherà al terzo romeno essere giudicato: la sua posizione era stata stralciata perché era stato bloccato dopo gli altri due. Secondo quanto ricostruito nelle indagini coordinate dal pm Silvia Ziniti, quando il giovane era intervenuto per difendere la fidanzata e per chiedere spiegazioni ai tre per quell’apprezzamento peraltro pronunciato in italiano, si era innescata una accesa discussione al termine della quale i romeni prima avevano reagito con offese, calci e pugni.

Poi, pur con differenti ruoli, avevano menato colpi con una catena assicurata a un tubo di ferro, con un bastone e persino con un machete con cui avevano centrato l’ivoriano a una coscia. Nel dettaglio, il concitato episodio si era verificato verso le 20.30 a breve distanza dall’uscita di un supermercato. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Radiomobile, uno dei tre romeni aveva rivolto un apprezzamento non gradito alla giovane. L’ivoriano allora si era fatto avanti fatto avanti manifestando il proprio disappunto. Ma dall’auto dei tre parcheggiata a due passi, i romeni – prosegue l’accusa – avevano tirato fuori vari attrezzi con cui colpire quel ragazzo. Poi con la stessa vettura erano scappati a tutto gas: tuttavia il numero di targa li aveva traditi. I primi due sospettati, erano stati poi raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Intanto il ragazzo ferito, aveva dovuto subire una operazione alla gamba non in grado però di risolvere definitivamente la situazione. Ora lui e la sua compagna hanno un bimba e vivono fuori regione.