‘Al canalino’, non rinnovata la concessione

Chiuso il centro velico e stabilimento di Milano Marittima. L’ex amministratore Puntiroli: "Tutto in regola ma l’iter è congelato da un esposto"

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È stata una Pasqua all’insegna della ripresa turistica, con alberghi e ristoranti al completo, tanta gente a passeggio nelle vie del centro e il tentativo di prendere la prima tintarella in spiaggia, nonostante il vento sferzante e le temperature freddine. Tutte le attività di spiaggia erano operative. Chiuso solo il centro velico ‘Al canalino’ che non ha potuto offrire il servizio a chi avrebbe voluto fare la prima veleggiata della stagione.

La struttura, infatti, non ha ancora ottenuto il rinnovo della concessione scaduta nel 2020. Mentre tutti gli stabilimenti a uso turistico, secondo la direttiva regionale, hanno potuto usufruire del rinnovo automatico fino al 2023, l’istanza presentata dal Canalino per il rinnovo ha ottenuto solo la proroga di un anno fino a dicembre 2021. Alla base del problema, un contenzioso che si trascina dal 2008, anno in cui il centro velico ottenne regolare autorizzazione per la costruzione di un manufatto uso cucina, bar e dispensa ai fini della trasformazione in stabilimento balneare, con annessa scuola vela.

A tal proposito, Enea Puntiroli – socio dell’attività, che nel frattempo si è dimesso da amministratore della società velica affinché tale carica non andasse in conflitto col suo ruolo di capogruppo della Lega in consiglio comunale – puntualizza che "tutti gli uffici e gli enti, ben quattordici, hanno dato parere favorevole alla trasformazione, tranne l’ufficio demanio del Comune che, con motivazioni a mio giudizio infondate, ha negato la modifica dell’oggetto concessorio. A capeggiare l’ostruzionismo è da sempre il titolare del vicino bagno Ippocampo. Dal 2008 a oggi, la nostra attività ha subito decine e decine di controlli, a seguito di segnalazioni ed esposti, fino alla scorsa stagione quando il titolare dell’Ippocampo ha notificato un esposto nei confronti del centro velico a tutte le forze di polizia, all’amministrazione comunale, al Pd (con conseguente interpellanza comunale nei confronti del centro velico) e perfino alla Procura della Repubblica. Lo scorso agosto, il centro velico ha subito una quindicina di controlli tra capitaneria, polizia locale, Ausl e Guardia di Finanza e, dopo quattro mesi di verifiche degli ultimi cinque anni, non è stato riscontrato praticamente nulla".

L’esposto alla procura e alcune contestazioni sui servizi prestati ai soci per l’utilizzo di lettini e ombrelloni, rilevate dalla polizia locale, hanno congelato il rinnovo concessorio. Negata anche la concessione temporanea di un anno, come richiesto dal legale della società in virtù del decreto rilancio da emergenza Covid, determinando la conseguente chiusura dell’attività.

Il centro velico Al Canalino rappresenta da 50 anni un punto di riferimento delle attività marittime cervesi – in particolare di Milano Marittima –, vanta manifestazioni internazionali come la ’Cervia Venezia’ e decine di migliaia di corsi di vela e windsurf per bambini, ragazzi e adulti. "A carico del centro velico – aggiunge Puntiroli – vi è ancora un mutuo di 75mila euro da pagare, dieci dipendenti ai quali non si può garantire il lavoro e un servizio importante anche per il turismo che non potrà avere continuità. Che senso ha tenere chiusa anche la scuola vela e il noleggio, per i quali non sussistono pendenze, lasciando abbandonata una concessione al centro di Milano Marittima?".

Rosa Barbieri