
Arena Borghesi, si continua
L’Arena Borghesi di Faenza dalle 21 alle 23: riecheggia il titolo del più amato fra i film di Agnès Varda – nel teatro all’aperto di viale Stradone proprio il 22 luglio – la seconda metà della stagione cinematografica estiva curata dal Cineclub Raggio Verde. Il cinema, in particolare il cinema estivo, in dialogo costante fra classici, opere da riscoprire e autori contemporanei, è abbastanza in salute: "Fino ad ora abbiamo registrato 2300 ingressi, con un media di pubblico superiore alle 90 unità, spinto verso l’alto dai classici della rassegna ‘Cinema d’autrice’, ad ingresso libero, ma con varie soddisfazioni anche per quanto riguarda le opere più sperimentali", fa notare per il cineclub Gian Marco Magnani. Buon riscontro di pubblico, giovedì sera, per il capolavoro sovietico del 1924 ‘Aelita’, musicato dal vivo dal giovane compositore Travaglini, applauditissimo a fine proiezione. L’appuntamento si rinnoverà il 25 luglio con ‘La sorridente signora Beudet’ e ‘Cenere’, accompagnati dalle note di Alceste Neri. Odore di western l’8 agosto con il sorprendente ‘I dannati’, uno dei tanti film contemporanei che stanno trasformando il genere – per definizione machista e coloniale – facendone un prisma per decifrare il presente e le sue più complesse sfumature. Il 29 luglio, insieme a ‘Somewhere’ di Sofia Coppola, è in programma anche ‘Verde speranza’, corto documentaristico a firma dei giovanissimi autori faentini del Gruppo fotografico Aula 21. Fra gli altri titoli del cinema declinato ‘al femminile’, oltre a ‘Cléo dalle 5 alle 7’, il 22 luglio, da segnalare ‘Persepolis’ il 18 luglio; si rimane in Iran con ‘Tatami’, il 24 agosto, mentre il 26 agosto sarà di scena Copa ‘71, la storia della coppa del mondo di calcio femminile tenutasi in Messico 53 anni fa, fra il tripudio del pubblico, ancora oggi non riconosciuta ufficialmente dalla Fifa. La serata conclusiva della rassegna vedrà protagonista ‘Porpora’, documentario di Roberto Cannavò presentato nella cornice del festival ‘Di cosa parliamo quando parliamo d’amore’.
Filippo Donati