
Ora l’Inps. dovrà. riconoscere all’immigrato. l’assegno sociale con pagamento degli interessi e rivalutazione monetaria.
Secondo l’Inps non aveva i requisti per potere incassare l’assegno sociale. In particolare nei dieci anni previsti dalla legge di soggiorno continuativo in Italia, risultava un buco di un paio d’anni. I suoi avvocati sono però riusciti a dimostrare che in realtà lui in quel periodo, pur rimanendo sempre a Ravenna, era andato a vivere in un b&b senza la possibilità di prendere residenza lì. E al massimo aveva trascorso qualche giorno di vacanza nei luoghi dove era nato.
E così l’uomo - un 69enne di origine marocchina dal 2000 sul suolo ravennate e tutelato dagli avvocati Federica Moschini e Cecilia Cesarini, davanti al giudice del Lavoro Gianluca Mulà l’ha spuntata sull’Inps la quale dovrà ora riconoscergli l’assegno sociale con pagamento degli interessi e rivalutazione monetaria.
Il beneficio in questione, regolato da una legge del 1995, è riconosciuto anche a determinate categorie di stranieri. Nel 2025 l’importo dell’assegno è salito a 538,69 euro al mese per 13 mensilità. A patto che chi ne fa richiesta, abbia soggiornato in Italia per almeno 10 anni di fila. Per quanto riguarda il 69enne, secondo l’Inps risultava una irreperibilità tra il marzo 2013 e il gennaio 2015. Per fare luce su questo periodo, i legali dell’uomo hanno portato davanti al giudice vari testimoni a partire da un amico del figlio che - si legge nella sentenza depositata di recente - ha assicurato che "da quando lo conosco io, cioè dal 2000 circa, ha sempre abitato a Ravenna. Lui non è mai stato via tutto quel tempo, e in Marocco torna quando è in ferie: va in vacanza lì". Un amico ex vicino di casa, oltre al fatto che "non è mai andato via dall’Italia", ha ricordato che "tra il 2011 e il 2014 è andato a vivere in un b&b e non gli hanno fatto mettere la residenza".
Testi dei quali - ha scritto il giudice - "non vi è ragione di dubitare". A riprova, il medico di base del 69enne ha prodotto un referto del 6 settembre 2013, giorno nel quale l’uomo era stato visitato in ambulatorio: si trovava cioè a Ravenna. Le dichiarazioni dei redditi di quegli anni e l’attività di impresa portata avanti dal 2000 al 2022, hanno chiuso il cerchio. La prova del 9 è arrivata con il passaporto. Le spese di lite sono state compensate.
Andrea Colombari