
Chi ha potuto è fuggito dal Mozambico prima degli ultimi attacchi sanguinari dei ribelli jihadisti. È il caso di alcuni dipendenti ravennati della Cmc che erano impegnati nella costruzione del villaggio per i dipendenti della compagnia petrolifera Anadarko, una delle più grandi società petrolifere e di gas al mondo, al lavoro a Palma, nel sud del Paese dove si concentrano le incursioni e le stragi di civili. C’è invece chi non si muove da Maputo, nel nord del Mozambico, distante 2500 chilometri dall’epicentro delle stragi, anche se ha interessi nell’oil&gas, come Claudio Conficconi, 66 anni, 40 trascorsi alle dipendenze della Cmc. C’è poi la Cosmi, che ha fatto un investimento importante a Pemba, area della logistica a servizio delle attività estrattive. Infine, c’è chi doveva partire per l’area di Palma, come la Sea della famiglia Ballestri.
I rapporti economici tra Ravenna e il Mozambico sono sempre stati molto stretti. Nel 2016 fece visita ai vertici della cooperativa di via Trieste Maria Manuela dos Santos Lucas, ambasciatrice del Mozambico, mentre nel 2019 venne a Omc, Naima Caipao, legal senior dell’Istituto Nacional de Petrolio del Mozambico, invitata da Roca Mozambico. Il Roca, infatti, è l’associazione delle aziende che operano nel settore energetico, presieduta da Franco Nanni, ed è oggi il punto di riferimento di numerose aziende dell’oil&gas che operano o vogliono operare nel Paese dell’Africa Orientale. "Creammo Roca-Mozambico nel 2017 – spiega Nanni – consapevoli degli straordinari giacimenti di idrocarburi. Parteciparono Crea, Cts, Drafinsub, Equa, Hydro Drilling, Italmet, Micoperi, Nuova Saimar, Rosetti, SAT.C.S., Sea. Siamo stati anche in missione, incontrando le principali società del settore. I rapporti sono ottimi, il problema sono le continue uccisioni proprio in provincia di Cabo Delgado dove si concentrano le estrazioni. Siamo preoccupati per la situazione civile e delle occasioni di lavoro che si perdono". Alcune società ravennati come Cosmi, Techno, SEA sono operative lì dal 2015.
"Mi trovo a Maputo, nel nord del Mozambico e qui la situazione è tranquilla" dice al telefono Claudio Conficconi, consulente di aziende dell’oil&gas. "Dovrei scendere a Palma ma ora le incursioni e le uccisioni lo sconsigliano vivamente. Economicamente ci perdono anche le imprese ravennati perché, se i progetti ripartissero, potrebbero sicuramente trovare lavoro. Roca qui è ben conosciuta e alcune aziende già vi operano da tempo". Chi rinvia la partenza per l’Africa orientale è Guido Ballestri della Sea. "Abbiamo contatti che sono seguiti alla missione mozambicana con il Roca. Rinvio la partenza perché la zona dove dovrei recarmi è nel mirino dei ribelli. Avremmo altre opzioni. Ma bisogna attendere".
Chi è tuttora operativa è la Cosmi, che ha il centro logistico a Pemba, 250 chilometri da Palma. È anche subfornitore di Saipem, che al momento ha dovuto sospendere il contratto con Total che ha fatto lasciare il Mozambico ai suoi mille dipendenti. Eni, al lavoro in mare, per ora non ha comunicato cambiamenti di programma.
Lorenzo Tazzari