"Avevamo un’economia arretrata Poi sono arrivati i milanesi..."

Lo storico Renato Lombardi nel suo libro ripercorre la nascita del turismo lungo la costa cervese "È cambiato tutto in poco tempo, e nel Dopoguerra siamo passati da 19 strutture ricettive a 500"

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È già un successo il libro curato dallo storico cervese Renato Lombardi ‘Giuseppe Palanti e la nascita di Milano Marittima. Storia della Città giardino’ (edizioni Nolica). Pubblicato per i 110 anni di Milano Marittima, l’argomento è conosciuto molto bene da Lombardi, che nel libro raccoglie testimonianze, foto e aneddoti che ripercorrono la storia della ‘Città giardino’. Il volume venerdì alle 21 verrà presentato alla Casa delle Aie.

Come è nata l’idea del libro?

"È nata dalla mia proposta, al Comune e a varie associazioni, di rievocare un evento che ha segnato lo sviluppo turistico della città. L’idea era dare un contributo personale a questa rievocazione. Io ho vissuto in modo attivo il tema come ex dirigente comunale. La nascita di Milano Marittima costituisce la componente più importante dell’arrivo del turismo a Cervia, nel quadro di un’economia ancora arretrata, basata sulla produzione del sale, sull’agricoltura, sulla pesca e sull’utilizzo delle risorse della millenaria pineta. Una realtà statica come quella cervese entra in rapporto con Milano e la Lombardia, che sono all’avanguardia nello sviluppo economico del Paese e ne guidano le grandi trasformazioni sociali e di costume".

Il libro è ricco di foto e testimonianze. È stato difficile raccoglierle e metterle in fila?

"Il libro può essere considerato come catalogo di una grande mostra da me curata, realizzata con la collaborazione del circolo Pescatori ‘La Pantofla’ di Cervia e con il ’Centro Studi Grande Milano’. Questa mostra raccoglie immagini d’epoca, la riproduzione di quadri di Palanti realizzati a Cervia (dalle pinete, alle marine, allo storico Borgo dei pescatori), di riviste e documenti d’epoca. Una mostra composta di 60 riproduzioni ad alta definizione, intelaiate con grande maestria da Luigi Padoan. Il lavoro di raccolta di questi documenti per me parte da lontano, da una ricerca paziente che attraversa qualche decennio".

Qualche curiosità contenuta nel libro?

"Suggestive sono le immagini grafiche del primo Novecento nei francobolli chiudilettera. Oppure pensiamo alle colonie, vere e proprie ’città dei bambini’. Al censimento degli anni ‘30 Milano Marittima contava poco più di 800 abitanti. Una sola colonia quale la ‘Montecatini’ (poi Monopoli di Stato) poteva ospitare un migliaio di bambini, oltre a circa 200 adulti: assistenti, personale di servizio per la cucina, le pulizie, la sanità, la spiaggia e i vari servizi della colonia".

Quanto è cambiato in 110 anni il turismo a Milano Marittima?

"È profondamente cambiato nel corso di poco più di un secolo. Da ‘turismo d’élite’, riservato a pochi ceti privilegiati, si è trasformato in turismo di massa. Con gli anni del boom del secondo Dopoguerra c’è stato uno sviluppo incredibile: da 19 pensioni e alberghi della fine degli anni ‘30 si è passati alle oltre 500 strutture alberghiere degli inizi degli anni ‘70, ai più di 200 stabilimenti balneari, alle migliaia di appartamenti a destinazione turistica, alla miriade di negozi, esercizi di ristorazione, impianti sportivi e al servizio della nautica, allo stabilimento termale".

Quali sono le figure più significative per lo sviluppo?

"Non c’è dubbio che la figura di maggior prestigio alle origini di Milano Marittima sia Giuseppe Palanti. Ma penso anche, in modo indiretto, a personaggi della cultura come Grazia Deledda, cittadina onoraria di Cervia".

Ilaria Bedeschi