
L’introduzione delle norme più restrittive terrorizza soprattutto i giovani. E nella farmacie non si trovano più fin da dicembre. Dal Re, presidente dell’Ordine: "È un tema molto sentito".
Con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, che inasprisce le sanzioni per la guida in stato di ebrezza, i cittadini ravennati hanno dato il via a una vera e propria corsa alle farmacie per accaparrarsi una scorta di etilometri portatili. A raccontarlo è Bruna Baldassarri, presidente di Ravenna Farmacie. "Prima del nuovo codice della strada, le vendite degli alcol test erano irrisorie. Ne tenevamo pochi, di tipo monouso salivari o a soffio. Già in dicembre la richiesta è aumentata: nelle nostre farmacie abbiamo venduto 84 test salivari e 54 a soffio. Fortunatamente, a quel punto, abbiamo deciso di fare un ordine corposo. Solo nei primi 17 giorni di gennaio, infatti, abbiamo venduto 265 test salivari e 299 a soffio".
A seguito dell’impennata delle richieste, però, molti fornitori hanno esaurito le scorte, lasciando le farmacie sguarnite. "Gli etilometri sono un prodotto che si vendeva pochissimo. Per lo più li acquistavano le persone che dovevano recarsi all’estero – racconta Maurizio Casadio, titolare della Farmacia Dradi – perché in alcuni Paesi, come la Francia, è obbligatorio tenerne uno all’interno dell’auto. A fine dicembre, invece, sono iniziate le richieste e presto abbiamo finito le scorte. Il problema è che i fornitori a loro volta le avevano esaurite e non abbiamo potuto fare rifornimento". A confermare il trend è il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Ravenna, Domenico Dal Re: "In questo momento, con il nuovo codice della strada, il tema degli alcol test è molto sentito, con un conseguente aumento nelle richieste. Solo da pochi giorni, sono in fase di riassortimento e sono tornati disponibili sugli scaffali".
Se i farmacisti sono concordi nel raccontare un’impennata delle vendite di etilometri, la preoccupazione dei ravennati non sembra aver toccato allo stesso modo i ristoratori, che non hanno riscontrato una proporzionale diminuzione del consumo di alcol durante i pasti. D’altronde, il limite del tasso alcolemico consentito, cioè 0.5 g/l, non è variato. Ad affermarlo è la titolare della Trattoria al Cerchio, Letizia Campedelli: "Noi non abbiamo notato alcun calo negli ordini di vino da parte dei clienti".
Lo conferma anche Maurizio Bucci, dell’osteria I Passatelli, che azzarda: "Trovandoci in centro storico, i ravennati possono raggiungerci in bici o a piedi e continuare a godersi un bicchiere di vino durante i pasti senza preoccupazioni". Alla Ca’ De Ven, invece, Maria Grazia Guidi un leggero calo lo ha notato. "Rispetto a qualche tempo fa, le persone tendono ad ordinare più i calici delle bottiglie. Non saprei dire se sia dovuto al nuovo codice della strada o meno". Anche secondo Claudio Taroni, proprietario del Ristorante Pizzeria Naïf, "è ancora troppo presto per dirlo".