
Tra gli introiti anche i proventi dell'ingresso delle bellezze artistiche (Zani)
Ravenna, 22 settembre 2019 - La curia in cifre. Per la prima volta, su precisa richiesta dell’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni, è stato diffuso il rendiconto economico della Diocesi relativo al 2018. Un’esigenza di «trasparenza» anche se «l’attività della realtà ecclesiale non è operazione ragioneristica» sottolinea l’economo diocesano don Ennio Rossi.
Nel 2018 l’arcidiocesi di Ravenna e Cervia registra costi per 3.885.190 euro, i ricavi ammontano a 3.897.247, con un avanzo di esercizio di 12 mila euro. La principale voce si spesa è relativa ai contributi erogati, pari a 1,2 milioni, andati a parrocchie, enti diocesani (principalmente alla Caritas), alla missione in Perù. Complessivamente il 31% dei costi totali. Il funzionamento degli uffici della Curia ha un costo di 274 mila euro (principalmente per il personale e altre spese), a questo si aggiungono spese generali per 160 mila euro. In totale l’11% dei costi complessivi. Altra voce che spicca è quella relativa alla costruzione della nuova sede dell’Archivio storico e della Biblioteca che nel 2018 ha inciso per 522 mila euro. Qui verrà esposto il patrimonio storico librario e documentale conservato dall’Arcidiocesi.
Tra i ricavi spicca come voce principale quella dei contributi straordinari, pari a 2,8 milioni. Di questi, 1,4 derivano dalle donazioni dei ravennati attraverso l’8 per mille, versato in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi. Le somme derivanti dall’8 per mille hanno due destinazioni: ‘per esigenze di culto e pastorale’ e ‘per interventi caritatevoli’. Emergono così 515 mila euro per l’esercizio della cura delle anime’ con fondi alla Diocesi e centri pastorali diocesani per 224 mila euro, ma anche 211 mila euro distribuiti a persone bisognese attraverso la Caritas e 592mila euro per acquisizione di un immobile da destinare a ‘emporio e altre attività ricreative della Caritas’.
La seconda voce per importanza è legata ai trasferimenti dall’Opera di religione alla Diocesi per 900 mila euro. L’Opera è l’ente ecclesiastico che gestisce i biglietti per accedere ai monumenti della Chiesa e alcune attività pastorali. Va spiegato che questo ente ha un proprio bilancio e che i 900 mila euro possono non coincidere con il totale dei proventi dai monumenti della Diocesi. Altra voce importante è quella dei lasciti testamentari: 449 mila euro, «quasi tutti provenienti da sacerdoti scomparsi». Per la missione diocesana in Perù sono pervenute offerte per 41mila euro. I ricavi ordinari ammontano, invece, a 357 mila euro. La voce più importante è quella derivante da ‘offerte e rimborsi ordinari’ pari a 222 mila euro.
l.t.