Brisighella e Marzeno Due fiumi esondano "Una cosa mai vista"

Brisighella e Marzeno  Due fiumi esondano  "Una cosa mai vista"

Brisighella e Marzeno Due fiumi esondano "Una cosa mai vista"

"È esondato, ha rotto... Ora è difficile da dire. C’è talmente tanta acqua che non si capisce più niente". Al telefono la voce del sindaco di Brisighella Massimiliano Pederzoli arriva trafelata. Sono le 17.30 e il Lamone ha allagato la zona delle terme, mentre il Marzeno avanza da via Moronico ed è quasi arrivato alla provinciale. Gli sfollati sono già centinaia mentre i due fiumi minacciano di mangiarsi altre strade e altre case, in una situazione di emergenza mai vista prima. "Un disastro, un disastro epocale – ripete Pederzoli –, non è mai successa una cosa del genere. Con tutta l’acqua di due settimane fa e quella caduta oggi piove sul bagnato, anzi, di più: è il diluvio universale. E ringrazio che per ora non ho notizie di persone che abbiano avuto problemi fisici". Tra le frane e l’alluvione la situazione è difficilissima. Lo stesso Pederzoli, che risponde al telefono mentre è ad aiutare gli sfollati a Marzeno, non è sicuro di riuscire a tornare a casa, a Brisighella: "Le strade sono in buona parte chiuse per le frane". Il territorio del comune di Brisighella del resto è vastissimo perché comprende un’ampia porzione di colline e di luoghi già resi difficilmente raggiungibili dall’alluvione di due settimane fa. L’allagamento ieri è iniziato attorno alle 15 e ha portato a evacuare una vasta zona residenziale. L’acqua è arrivata anche dentro all’hotel Meridiana, dove gli ospiti sono stati spostati ai piani superiori. Difficoltà anche sulle strade: ieri nel tardo pomeriggio la provinciale che collega la cittadina a Faenza risultava difficilmente percorribile, con l’acqua che in diversi punti aveva invaso la carreggiata. La strada, poi, si interrompeva a San Cassiano, rendendo impossibile arrivare a Marradi.

Disastro anche nell’area in cui da venerdì a lunedì si sarebbe dovuta svolgere la festa del cinghiale, già spostata rispetto alle date originarie (ovvero dal 12 al 15 maggio) a causa dell’alluvione precedente: negli ultimi dieci giorni i volontari avevano lavorato moltissimo per rimediare ai danni ed essere pronti per questo weekend, ma ieri tutto è stato di nuovo sommerso. "Non ce l’abbiamo fatta – dice uno dei volontari, sconsolato, mentre inquadra l’area sepolta da fango e acqua –. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, ci abbiamo creduto fino adesso, ma ora ha vinto lei".

Situazione critica anche a Riolo Terme, dove ieri nel tardo pomeriggio la provinciale Casolana era chiusa in molti punti e si presentava in una condizione critica. "Nella parte bassa di Riolo in molte case è entrata l’acqua perché le fogne non la prendono più – spiega la sindaca Federica Malavolti alle 18 –. Il Senio non ha tracimato, almeno non ancora, però non ha un buon aspetto". Anche a Castel Bolognese si teme il peggio: ieri pomeriggio una buona fetta della zona a monte della cittadina, compresa quella già alluvionata due settimane fa, è stata evacuata.

sa.ser