Faenza, spara alla lepre ma ferisce tre braccianti nei campi

Colpiti a gambe e braccia mentre raccolgono i kiwi: cacciatore di San Marino denunciato

A sparare è stato un cacciatore ultrasessantenne della Repubblica di San Marino

A sparare è stato un cacciatore ultrasessantenne della Repubblica di San Marino

Faenza, 22 settembre 2018 - Ha sparato a un animale che ha intravisto nella fitta vegetazione, probabilmente una lepre. I pallini hanno però finito per colpire tre braccianti in quel momento al lavoro. Un incidente di caccia quello accaduto giovedì mattina nelle campagne faentine che da una parte è costato la denuncia a piede libero a un cacciatore ultrasessantenne residente nella Repubblica di San Marino. E dall’altra un passaggio in pronto soccorso a tre braccianti impiegati nella raccolta del kiwi. Si tratta di un 40enne di Castel San Pietro Terme, di una 44enne di Fontanelice e di un 49enne di Imola. Tra di loro c’è chi si è ritrovato i pallini conficcati nelle gambe (poi estratti dai medici) e chi con ferite alle braccia o alla testa per prognosi iniziali che vanno da un paio di giorni a una settimana.

L’incidente si è verificato a metà mattinata quando, durante una battuta venatoria, il cacciatore sospettato, avrebbe esploso un paio di colpi all’indirizzo dell’animale, investendo però i tre lavoratori indaffarati a poca distanza tra gli alberi. L’uomo probabilmente non si è accorto del tiro maldestro: tanto che quando i tre gli sono andati incontro per lamentarsi, sono seguiti momenti di tensione tanto più che l’ultrasessantenne reggeva in mano ancora la doppietta. In seguito i carabinieri della Stazione di Borgo Urbecco hanno identificato tutti i presenti avviando le necessarie verifiche.

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Sul cacciatore si sono quindi materializzate altre grane, stavolta di natura amministrativa: perché cacciata a distanza ritenuta non sufficiente dalle persone; perché non aveva compilato l’apposito tesserino regionale in merito a quella battuta di caccia e perché non aveva recuperato i bossoli dei colpi sparati. Inevitabile che sia il fucile che la licenza gli siano stati sequestrati in attesa di fare completa luce sull’accaduto.

Episodio analogo per il comprensorio faentino risale alla mattina del 13 giugno scorso. In quell’occasione, un 65enne era stato centrato a un occhio ed era stato ricoverato in prognosi riservata. A fare fuoco, secondo quanto delineato dalla polizia, era stato un amico 57enne impegnato con lui in un battuta di caccia. L’incidente non era stato segnalato alle autorità ma gli agenti del commissariato erano stati avvertiti dagli operatori del pronto soccorso.

Grazie alle successive verifiche, era emerso che l’uomo aveva partecipato a una battuta di caccia nel podere di un’azienda agricola per un controllo autorizzato su corvi e storni. Il 57enne aveva a un certo punto esploso un colpo verso una ghiandaia: un tirante in acciaio che si trovava lungo la traiettoria, aveva però deviato alcuni pallini e uno di questi si era conficcato nell’occhio destro del 65enne, un altro lo aveva colpito alla mano sinistra.