Cadute le regole Covid, restano gli spazi "In spiaggia ombrelloni distanti"

La Regione ha imposto che per ognuno vengano riservati 12 metri quadrati, 10 in caso di costa erosa. Quest’anno tornano anche le feste. Rustignoli: "Ma ora gli imprenditori sono più attenti alla qualità"

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Le regole Covid non ci sono più, finalmente. Ma a furia di rispettare le distanze ci si è accorti che, virus a parte, lo spazio è sinonimo di relax. E così, superata la pandemia, rimane la buona abitudine di distanziare gli ombrelloni: ognuno di loro continuerà ad avere 12 metri quadrati dedicati, che diventano 10 nelle spiagge più erose. La decisione è stata presa dalla Regione, ma ha trovato l’appoggio degli imprenditori del settore: "In questi anni abbiamo tutti capito che se lasci più spazio a disposizione il cliente lo apprezza – dice Maurizio Rustignoli, presidente della coop Spiagge di Ravenna –. È una scelta legata agli spazi per vivere la spiaggia in modo migliore. Poi è chiaro, ogni attività balneare poi deve riuscire a installare un certo numero di ombrelloni perché l’impresa sia economicamente sostenibile". Per fare un confronto basti dire che prima della pandemia l’ordinanza regionale stabiliva un minimo di 7 metri quadrati e mezzo per ogni ombrellone.

Tutto il resto tornerà come nel 2019, finalmente. "L’ordinanza Covid andava a toccare temi che riguardavano l’impostazione della spiaggia – ricorda Rustignoli –. Ad esempio l’area giochi doveva essere recintata con un numero limitato di bambini per volta, dovevamo gestire i flussi di ingresso e uscita dalla struttura, garantire il distanziamento anche nelle docce e in ogni momento di aggregazione, limitare i giochi di squadra, fare attenzione alla sanificazione delle attrezzature sportive e del calciobalilla. Ora termina tutto questo. Iniziamo la stagione con ottimismo, sperando di avere chiuso la fase difficile dei due anni di Covid per tornare di nuovo ai numeri del 2019". Certo, qualcosa rimane: un senso diverso delle distanze. "Abbiamo interiorizzato tutti quanti la gestione degli spazi, abbiamo capito che dobbiamo mantenere delle attenzioni – aggiunge Rustignoli –. Ciò che cerchiamo di fare è organizzare la struttura nel migliore dei modi, cogliendo gli spunti giusti".

Fine delle norme Covid vuol dire anche un’altra cosa: il ritorno delle feste danzanti e della musica. "Negli ultimi due anni tanti imprenditori hanno dato prova di maturità nell’interrompere il servizio – prosegue Rustignoli – ma soprattutto a Marina, che rimane il centro della movida, ripartiranno anche questi eventi. Anche qui però vedo un cambiamento tra gli imprenditori: tutti hanno la consapevolezza che serve più attenzione, che il divertimento deve tornare ma ampliando gli spazi a disposizione, diversificando accessi e uscite, aumentando i servizi igienici. Rispetto al passato percepisco una maggiore ricerca di qualità: non ci si limita più solo a mettere su la musica e a vendere alcol, ma l’intenzione è quella di costruire un momento di divertimento dettato anche da figure nuove di intrattenimento. Si cerca la qualità nei concerti, negli artisti e nelle performance di ballo. Vedo che le imprese stanno investendo di più su questi aspetti". Rustignoli, del resto, ricorda che il fenomeno stesso del ballo in spiaggia è nato proprio a Marina di Ravenna: "Era un tipo di risposta nuova alle esigenze di ragazzi, turisti e cittadini".

Un’altra novità della stagione estiva, anche se di tipo completamente diverso, è l’arrivo di tre nuove postazioni per i bagnini di salvataggio, di cui due a Marina Romea e una a Marina di Ravenna: quelle presenti nelle aree concessionate passano così da 67 a 70. In totale, contando anche quelle nelle spiagge libere, diventano così 84. In ognuna sono presenti torretta, moscone e ovviamente un marinaio di salvataggio. A presidiarle ci saranno 103 bagnini, pronti a intervenire in caso di emergenza in mare.

Sara Servadei