Milano Marittima costa quasi il triplo di Porto Corsini e Lido Adriano e le compravendite sono in aumento con la costa che va in controtendenza rispetto al dato provinciale; e la riduzione dei tassi di interesse potrebbe dare nuova spinta al mercato nel 2025. È questa la fotografia del mercato immobiliare nelle città di mare della provincia di Ravenna. Questa la classifica dei prezzi delle compravendite degli immobili nelle località turistiche della riviera ravennate: al primo posto Milano Marittima con un prezzo massimo di top nuovo di 7.500 euro, al secondo posto Cervia (4.800 euro) e al terzo posto Pinarella (4.050 euro). Seguono nell’ordine Marina di Ravenna e Lido di Savio (3.600 euro), Punta Marina (3.300 euro), Marina Romea (3.200 euro), Lido di Classe e Lido di Dante (2.950 euro), Casalborsetti (2.850 euro), e in coda Porto Corsini e Lido Adriano (2.600 euro). I dati sulle compravendite nella riviera ravennate sono stati presentati ieri mattina da Fimaa e Confcommercio Ravenna, con la collaborazione di Nomisma a Cervia.
"Devo confermare – ha detto Nazario Fantini, presidente Confcommercio Ascom Cervia – che il settore immobiliare ha resistito. I dati relativi a Milano Marittima in testa, ma anche di Cervia e Pinarella che si attestano sul podio del mercato immobiliare, stanno a significare che la località regge, ha ancora un grande appeal". Per Luca Dondi, consigliere esecutivo di Nomisma, "il rallentamento in atto nel mercato immobiliare, causato principalmente dall’indebolimento del quadro macroeconomico e dalle difficoltà di accesso al credito, sembra aver interessato solo marginalmente le località della costa romagnola e Cervia si è mossa addirittura in controtendenza facendo segnare un ulteriore incremento, mentre dal punto di vista dei valori è generalmente proseguita la dinamica espansiva, anche se con tassi di crescita più contenuti rispetto al recente passato". Tuttavia, secondo Ivano Venturini, presidente Fimaa Confcommercio Emilia-Romagna, il mercato immobiliare del Ravennate ha mostrato segnali contrastanti. Secondo i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi), della Banca d’Italia, dell’Istat e dell’Osservatorio Fimaa Confcommercio, il settore nel primo semestre del 2024 ha vissuto una leggera flessione nelle transazioni rispetto ai primi mesi dell’anno. Le vendite immobiliari sono calate rispetto allo stesso periodo del 2023, in parte a causa dell’inflazione e delle incertezze economiche. "Tuttavia, nonostante il rallentamento delle compravendite, il valore degli immobili – spiega Venturini – ha mantenuto una certa stabilità, con variazioni contenute nei prezzi medi delle abitazioni. La domanda rimane sostenuta per le abitazioni energeticamente efficienti anche per gli altri immobili, purché siano messi sul mercato al valore corretto e le previsioni per il 2025 sono moderatamente ottimistiche". Per Fabrizio Savorani, esperto del settore immobiliare Fimaa, "il mercato delle seconde case in località turistiche e città d’arte è sempre più appetibile, ai clienti italiani e a quelli stranieri".
Giorgio Costa