Alluvione Faenza: cittadini non allertati via sms. Il sindaco: "Riversare in strada diecimila persone era peggio"

Dal Governo subito 10 milioni di euro, intanto a Faenza tiene banco la polemica sul mancato ’alert’. Ma Isola non ha dubbi: "Un’evacuazione di massa avrebbe generato ulteriore insicurezza".

Cittadini non allertati via sms  Il sindaco: "Riversare in strada  diecimila persone era peggio"

Cittadini non allertati via sms Il sindaco: "Riversare in strada diecimila persone era peggio"

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale e stanziato 10 milioni di euro per far fronte agli interventi immediati del post alluvione, come ha annunciato ieri sera il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Intanto, in mattinata, il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini era arrivato a Faenza per coordinare le fasi dell’emergenza insieme al prefetto Castrese De Rosa: "La procedura di mobilitazione nazionale è avviata".

Accanto a lui, il presidente della provincia Michele De Pascale, nell’unirsi al cordoglio per le due vittime registrate a Castel Bolognese e a Fontanelice, ha assicurato che "i ristori per i cittadini che hanno subito danni saranno celeri". Molti si sono domandati come mai non sia stato inviato a tutti i cittadini un sms per metterli in allerta: la Protezione civile già in passato attivò un servizio del genere. "Un’opzione simile è stata valutata", precisano il sindaco Massimo Isola e l’assessore alla Sicurezza Massimo Bosi, "ma il sistema di cui è dotata la Protezione civile consente di inviare quel tipo di sms a tutti i residenti di un comune, e non solo a quelli di un determinato quartiere. Inviarlo a tutti i faentini avrebbe voluto dire ritrovarsi con decine di migliaia di cittadini in strada nelle ore notturne, lungo vie che potevano allagarsi da un momento all’altro o rimanere prive dell’illuminazione pubblica. Un’evacuazione di massa di quel tipo avrebbe generato ulteriore insicurezza. Abbiamo preferito procedere all’evacuazione dei singoli nuclei familiari nelle determinate zone in cui la situazione era più critica. Si è ritenuto fosse la soluzione migliore per evitare una strage". In conferenza stampa non sono mancati attriti fra il presidente Bonaccini e il deputato leghista Jacopo Morrone, che ha puntato il dito sullo stato degli argini dei fiumi. Una lite feroce cominciata durante il confronto a porte chiuse fra le autorità e poi proseguita dinanzi ai giornalisti. Il presidente ha però minimizzato: "solo qualche attimo di tensione".

Filippo Donati