ILARIA BEDESCHI
Cronaca

Concessioni demaniali, la Cooperativa Bagnini di Cervia contro i soci che vorrebbero proporre ricorso

“Se accolto dal Tar potrebbe produrre un grave pregiudizio per lo svolgimento della attività d’impresa non solo per i ricorrenti, ma per tutte le imprese balneari attive nel nostro comune, con possibili ingiuste conseguenze negative anche per chi non ha inteso ricorrere contro il Comune”

Cervia, spiaggia e concessioni demaniali

Cervia, spiaggia e concessioni demaniali

Cervia (Ravenna), 28 febbraio 2024 – La Cooperativa Bagnini interviene su concessioni demaniali e Bolkestein nell’anno in cui la direttiva europea andrà definitivamente applicata. Ancora si naviga a vista, almeno in Emilia Romagna, e gli operatori sono in attesa di vedere ufficializzato il percorso che dovranno affrontare dal punto di vista dell’evidenza pubblica.

Nel frattempo a intervenire sul tema è la Cooperativa Bagnini di Cervia la quale racconta che "alcuni soci intendono proporre un ricorso contro la delibera del Comune n° 309 del 28/12/2023 riguardante le disposizioni in merito all’esercizio delle funzioni in materia di concessioni demaniali”. La delibera, peraltro riproposta dai Comuni della costa romagnola, ivi compreso quello di Cervia, si era resa necessaria come atto dovuto in conseguenza di una “situazione di assoluta incertezza normativa”, essendo le concessioni demaniali scadute al dicembre 2023 e non prorogabili, tale da favorire possibili contenziosi negativi per le stesse imprese balneari”.

La Cooperativa avverte poi coloro che si sono mossi dichiarando che "se accolto dal tribunale amministrativo, un simile ricorso potrebbe produrre un grave pregiudizio per lo svolgimento della attività d’impresa non solo per i ricorrenti, ma per tutte le imprese balneari attive nel nostro comune, con possibili ingiuste conseguenze negative anche per chi non ha inteso ricorrere contro il Comune. Esporre direttamente l’imprenditore balneare contro l’amministrazione, in un contesto concessorio alquanto precario, è una procedura mal suggerita trattandosi di un esercizio, seppur legittimo, di natura strettamente sindacale e come tale da rimanere in capo al sindacato medesimo nella sua legale rappresentanza.  Il sindacato dovrebbe tenere per sé la responsabilità diretta dell’azione del ricorso, non solo come “indirizzo politico”, tutelando le imprese dalle possibili sfavorevoli conseguenze patrimoniali che il ricorso potrebbe innescare a loro danno». Un tema delicato, dunque, quello delle spiagge che probabilmente terrà ancora in tensione il comparto ancora per alcuni mesi.