Dalle Cappuccine parte il viaggio nell’arte di Ruffini

Apre oggi la prima di cinque mostre in regione dedicate al rapporto fra il pittore e la Romagna

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Apre oggi, e continuerà fino al 2 maggio con la possibilità di estendersi anche oltre, la mostra dedicata al pittore Giulio Ruffini nel centenario della nascita. L’esposizione, allestita al Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo, offre al pubblico la visione di 70 opere dell’artista originario della frazione di Glorie, realizzate dagli esordi fino al 1967, anno in cui cambiò il suo percorso artistico.

La mostra apre di fatto la parte espositiva del progetto dedicato alla divulgazione delle opere di Ruffini avviato nel 2019 per valorizzarne i contenuti legati all’identità della Romagna e del mondo contadino ricorrente nelle sue opere. Alla prima di Bagnacavallo seguiranno altre 5 mostre allestite a Bologna, Faenza, Lugo e Ravenna in date e luoghi ancora in corso di definizione. Ognuna di loro si concentrerà su un periodo artistico diverso, approfondito dalla pubblicazione di altrettanti volumi. Il primo, legato alla mostra di Bagnacavallo, dal titolo "L’epica popolare e l’inganno della modernità 1950-1967", è stato realizzato con il supporto dell’associazione Percorsi ODV e Arci di Mezzano e dei molti sponsor "che hanno risposto – sottolinea Eliseo Dalla Vecchia, rappresentante di entrambe – con soddisfazione".

"Abbiamo deciso di andare avanti nonostante il periodo - spiega Diego Galizi, curatore della mostra. "Abbiamo preso il nostro tempo e riflettuto molto. Questa mostra era pronta già a dicembre. La proponiamo ora e la terremo aperta per tutto il tempo necessario, anche oltre il 2 maggio per dare modo al pubblico di visitarla in sicurezza. Le opere esposte provengono da circa 30 prestiti diversi – continua . – Pochi giorni fa è arrivata l’ultima delle tele, ‘Pietà per il bracciante ucciso’, vincitore del Premio Suzzana e proveniente dai Musei Civici di Suzzana, esposto per la seconda volta in Provincia".

Fondamentale per la realizzazione della mostra è stato il supporto offerto dalla famiglia di Ruffini, che ha partecipato attivamente allo sviluppo del progetto, che via via ha attirato l’adesione di importanti istituzioni, come il Comune di Ravenna e l’Università di Bologna oltre a realtà del mondo imprenditoriale e all’interesse di studiosi, collezionisti e appassionati fino ad ottenere il patrocinio del Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna. Tutti gli aggiornamenti relativi alla mostra e al progetto connessi alle disposizioni e alle normative anti-Covid saranno disponibili sul sito internet: www.ruffinicentenario.art e sui canali social Facebook e Instagram dedicati (@ruffinicentenario).

Monia Savioli