
Gente al mare (FotoZani)
Ravenna, 12 maggio 2015 - Per la Duna degli Orsi le trattative stanno quasi per concludersi. Dopo oltre vent’anni, lo stabilimento balneare simbolo di Marina di Ravenna – il primo a lanciare, nel 1994, l’idea dell’happy hour sulla spiaggia, poi esportato in tutta la Riviera – è pronto a voltare definitivamente pagina. Gli storici titolari, Roberto Tondini e Manuela Francesconi, sarebbero infatti vicinissimi a cedere la concessione ad un nuovo proprietario. La ‘‘Duna’ potrebbe riaprire i battenti sotto la nuova egida già entro il mese di maggio. Un avvicendamento che, di fatto, segnerebbe la fine di un’epoca.
Ma il celebre bagno di Marina di Ravenna non è il solo della Riviera a vivere un periodo di grandi cambiamenti. Una vera e propria rivoluzione è in corso sui 110 chilometri di costa che vanno da Comacchio a Cattolica. Una rivoluzione che, tra concessioni che passano di mano, bagnini che decidono di accorparsi e spiagge che mutano pelle e si trasformano in discoteche, coinvolge buona parte dei gestori dei 1.100 stabilimenti emiliano-romagnoli. Il tutto mentre incombe, ormai sempre più vicino, lo spettro della Bolkestein, la direttiva dell’Unione europea che, con la riassegnazione delle concessioni, già a partire dal 2016 potrebbe cambiare le regole del gioco.
A Rimini la corsa agli accorpamenti è partita da tempo. Sono già 22 i bagni che, in vista della stagione, hanno scelto di fare le cose in grande. Tra i progetti più rilevanti, c’è quello delle ‘Spiagge di Rimini’: uno stabilimento nato dalla fusione ‘a caldo’ di tredici zone, dalla 47 alla 62, che con i suoi 6.500 lettini e 2.500 ombrelloni è il più grande della Riviera romagnola e forse d’Italia. Anche le spiagge 38-40 hanno compiuto il grande passo, mentre i bagni 15-18 sono pronti a dare vita ad un’unica grande concessione nel cuore di Marina centro. Nel frattempo si attendono notizie anche per la riapertura del Turquoise, che dal 2003 ha già cambiato sette gestioni.
Spostandoci verso nord, e più precisamente a Cesenatico, qui è partito il conto alla rovescia per l’inaugurazione del nuovo stabilimento a cinque stelle voluto dalla famiglia Batani, storicamente legata al mondo del turismo, che ha compiuto investimenti importanti per far rinascere la spiaggia su cui un tempo sorgeva l’ex discoteca ‘Batija’. Tornando a Marina di Ravenna, dopo anni di declino è finalmente pronto a risorgere dalle ceneri il Marina Bay, lo storico bagno che nel 2013 era stato posto sotto sequestro dai carabinieri per una vicenda di mancati pagamenti di canoni demaniali. Lo stabilimento è stato assegnato a un cordata di imprenditori ravvenati formata dalle società ‘Bbk’ e il ‘Piccolo mondo’, che si sono aggiudicate la concessione ventennale.
Tutta un’altra musica quella del ‘Malua’ di Lido di Spina, nel comune di Comacchio, da da tre anni a questa parte si è trasformata in un punto di riferimento per il popolo della movida. «Nel week end il locale richiama anche dai 3 ai 4mila visitatori a sera – spiega Giacomo Gelmi, direttore del magazine ‘My Mode’ –. La gente viene anche da Milano, dal Veneto e dall’Emilia: il Malua è una delle spiagge più alla moda dei lidi ferraresi».