Ex caserma, si deve attendere un altro anno

Il cantiere era slittato per la bonifica di vecchie cisterne. Il complesso, tra le vie Port’Aurea e Nino Bixio, diventerà un parco con orti e bar

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Le prime operazioni di demolizione erano iniziate oltre due anni fa, nell’autunno del 2020. A gennaio del 2021 l’avvio del cantiere vero e proprio, con la prospettiva di concludere tutto per l’estate. E invece l’ex caserma Alighieri, a un certo punto del suo percorso per diventare un parco, si è impantanata in due vecchie cisterne, sepolte sotto al terreno e non segnalate in nessuna mappa. E così la riapertura è stata slittata di sei mesi in sei mesi, e ora le previsioni parlano di fine 2023.

Il ritrovamento delle cisterne, infatti, ha fatto scattare tutta una serie di controlli: il procedimento è nelle mani di Arpae, che ha eseguito svariate analisi su quanto si trovava nei due contenitori sepolti e sui terreni a contatto, per verificare un eventuale inquinamento ambientale. "Ma non c’è nessun pericolo: all’interno c’erano oli pesanti, sostanze che non si volatilizzano e che sono rimaste lì rinchiuse – spiega l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte –. Stiamo aspettando la conclusione delle analisi per fare una conferenza dei servizi in cui si parlerà della caratterizzazione dei terreni. È stata attivata tutta la procedura tecnica richiesta per legge, ora contiamo di essere nella fase conclusiva". Solo una volta terminata la parte di competenza di Arpae – con la definizione, cioè, delle eventuali operazioni per la bonifica del sito dopo il ritrovamento delle due cisterne – si potrà procedere e anche concludere il cantiere. Ma potrebbe volerci ancora tempo.

Le cisterne, nel frattempo, sono state rimosse e smaltite: il vero punto interrogativo riguarda l’eventuale inquinamento dei terreni circostanti, sui quali si sono cocentrate le analisi. "Siamo partiti più di un anno fa con le verifiche, di conseguenza dovremmo essere ormai arrivati alla fine del percorso – prosegue Del Conte –. Nel momento in cui si chiuderà la conferenza dei servizi potremo procedere con le ultime opere che mancano, come la piantumazione delle alberature e tutte le operazioni legate alla caratterizzazione dei terreni che ci verranno richieste per rendere il luogo accessibile".

Del resto i lavori sarebbero quasi terminati, se non ci fosse stato l’intoppo legato alle due cisterne. Già all’inizio del cantiere è stato rimosso il primo mezzo metro di terreno, dopo la demolizione delle strutture cementificate legate all’ex caserma. Al suo posto è stato portato terreno per la semina dell’erba e la piantumazione di nuovi alberi. "Ci sono già gli stradelli, l’illuminazione – aggiunge Del Conte – e l’area è praticamente ultimata". L’investimento è di 3 milioni (1,5 dal Comune e 1,5 dalla Regione). Ora manca ’solo’ una data definitiva: si parla di fine 2023, ma al momento sono solo voci.

Sara Servadei