REDAZIONE RAVENNA

Ex mangimificio di Bagnara Serve ancora un anno

Le tappe per il ripristino dell’attività dell’impianto di Euronovo srl

Servirà probabilmente più di un anno prima che l’ex mangimificio di via Trupatello a Bagnara di Romagna rientri in funzione. L’attività di proprietà in precedenza della ditta Morini di Faenza ed ora di Eurovo srl, servirà a produrre 1000 tonnellate di mangime al giorno per oltre 300 giorni all’anno, fino ad un massimo di 313.000 tonnellate nell’arco dei 12 mesi. Questo è al momento l’obiettivo dell’azienda che si riflette anche sulla viabilità circostante, al momento inadeguata a reggere il traffico di mezzi pesanti previsto, pari a circa 60 automezzi al giorno in entrata ed in uscita. Unione dei comuni e municipalità di Bagnara di Romagna stanno al momento valutando ogni aspetto.

"Siamo a conoscenza del progetto già da parecchio tempo - spiega il primo cittadino di Bagnara di Romagna, Riccardo Francone.

"Ci sono già state al proposito consultazioni e confronti. Ora il progetto è entrato in una fase più operativa che coinvolge la conferenza di servizi. In pratica - continua - il progetto è stato presentato ad una serie di enti che a vario titolo sono interessati e che sono, per questo, chiamati ad esprimere un loro parere di fattibilità. Si tratta di Arpa, che di fatto coordina la parte istruttoria, l’ Asl, i Vigili del fuoco, la Sovrintendenza, il Comune e l’ Unione, coinvolti da un punto di vista edilizio ed urbanistico e ovviamente ambientale. Ogni ente deve esprimere le proprie valutazioni e chiedere integrazioni se necessario laddove manchino gli elementi necessari o chiedere correttivi. Al momento il progetto si trova in questa fase. Di fatto - spiega Francone - si tratta della riattivazione di una azienda che esisteva già in precedenza e che quindi aveva già i permessi. L’attività deve essere sicuramente aggiornata. Gli impianti devono essere adeguati per rispondere alla normativa attuale a partire dai silos, fino alla realizzazione di una vasca di laminazione. L’impianto deve essere ammodernato per differenziare il mangime biologico da quello normale con l’ obiettivo di accorciare la filiera interna a Eurovo nella fornitura dei mangimi destinati agli allevamenti. È possibile che questo processo si prolunghi anche di un annetto. Sicuramente - sottolinea Francone - l’intervento può essere letto come opportunità per il territorio. Uno dei primi interventi previsti riguardano la viabilità. Abbiamo chiesto subito di adeguare la strada perché inadeguata per il passaggio dei mezzi pesanti utilizzati per il trasporto dei mangimi. Pertanto - conclude - il tratto dalla struttura fino alla rotonda della Provinciale viene di fatto raddoppiato per consentire più sicurezza alla circolazione ed il passaggio mezzi pesanti".

Monia Savioli