Gara di solidarietà e accoglienza "Migliaia di prodotti per gli sfollati"

Alla raccolta, organizzata dal comitato del quartiere Alberti, hanno risposto centinaia di persone "I centri si sono saturati, il surplus in magazzino a Classis". Ieri nei locali del Cinemacity 300 nuovi arrivi.

Gara di solidarietà e accoglienza  "Migliaia di prodotti per gli sfollati"

Gara di solidarietà e accoglienza "Migliaia di prodotti per gli sfollati"

di Annamaria Corrado

Migliaia di confezioni e prodotti radunati in poche ore, dalla carta igienica al dentifricio, al cibo per animali. E ancora detersivi, biscotti, acqua, coperte, cuscini e molto altro. La raccolta organizzata dal comitato del quartiere Alberti ieri in piazza Bernini, in collaborazione con Cuore e Territorio, ha avuto esiti bel oltre le aspettative. "Sono arrivate centinaia di persone - racconta Katrin De Lorenzi del comitato - e abbiamo raggiunto una tale quantità di beni che a un certo punto i centri di accoglienza allestiti dal Comune ci hanno detto che erano saturi". Quello che è rimasto è stato depositato in un magazzino allestito al Museo Classis, nella sede del comitato cittadino locale, così da consentire alla protezione civile di distribuirlo anche in altre zone della provincia colpite dall’alluvione, come Faenza e Lugo.

"Abbiamo chiesto ai vari centri di accoglienza – prosegue De Lorenzi – quello di cui avevano bisogno, così da portare solo cose utili. Nel frattempo le persone continuavano ad arrivare con generi di tutti i tipi, altri ci chiedevano cosa dovevano acquistare. C’è chi ha portato persino un materasso nuovo, e poi omogeneizzati per bambini, giocattoli, libri, quaderni, detersivi per pulire i bagni dei vari centri, insomma di tutto. Noi intanto smistavamo e dividevamo tutto, poi lo consegnavamo in base alle richieste". I generi di prima necessità sono stati forniti anche dai commercianti del comitato di via Alberti che, in una decina, ieri si sono dati il cambio al punto di raccolta rinunciando ad aprire i propri negozi.

"Abbiamo fatto innumerevoli viaggi - assicura Katrin De Lorenzi - con le auto cariche verso i vari hub. Finché anche i cittadini, quando ormai eravamo forniti di tutto, hanno chiesto in quale altro modo avrebbero potuto rendersi utile. Allora abbiamo chiesto di aiutarci a distribuire gli scatoloni nei vari centri di accoglienza e così in tanti hanno cominciato a fare la spola tra il magazzino e gli hub. Sono arrivati da tutta la città, anche il comitato cittadino di Punta Marina ci ha portato quello che aveva raccolto. Credo che le persone avessero un grande desiderio di dare una mano, solo che non sapevano come fare".

Infatti, in tanti ieri sono andati direttamente nei vari centri di accoglienza con gli scatoloni. Nell’hub allestito a Cinemacity, (nel corso della giornata è stato liberato per tornare ad essere un cinema), con le brandine sotto ai grandi schermi delle varie sale, in mattinata i volontari hanno iniziato a dirottare i cittadini con generi di prima necessità negli altri centri di accoglienza perché erano pieni.

Al City, fino a ieri mattina, erano arrivati quasi in 300, anche se molti sono andati via attorno alle 11, appena è stato comunicato dal Comune che si poteva tornare a casa a Savio e Castiglione di Ravenna, Mensa, Matellica, Ponte Nuovo, Madonna dell’Albero, Porto Fuori, Borgo Montone e nelle vie Newton e Galilei. Nel frattempo però erano arrivati gli evacuati da Villanova e Ghibullo. Attorno a mezzogiorno è iniziata la distribuzione del pranzo. Qualcuno si è sistemato nelle poltroncine, sui tavolini messi a disposizione. Altri raccoglievano le loro cose nella speranza di tornare a casa al più presto. Si respirava malinconia e stanchezza. Carla Faccani ha pranzato in una delle sale con il marito Sante Morelli, nel frattempo è arrivata la figlia Sonia. "Abitiamo in via Calcagnini, vicino alla piscina - ha spiegato - e tra un po’ torniamo a casa. Stiamo aspettando l’ambulanza perché mio marito è in sedie a rotelle". In serata gli hub erano quasi vuoti: 34 persone a Classis, 50 a San Pietro in Campiano, 50 all’Itis e una decina al Pala Costa. "C’è chi ha trovato rifugio da amici e parenti, ha spiegato l’assessore Giacomo Costantini – e chi non ha lasciato le case, forse per scarsa percezione del pericolo rispetto alla tracimazione dei canali consortili. Per questo carabinieri e polizia locale continuano ad avvi di persona i cittadini".