
Nell’anno del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, l’artista francese Jean Gaudaire-Thor offre la sua visione-omaggio dell’epopea napoleonica con una serie di dipinti su tela, opere in tecnica mista su carta e sculture. La mostra itinerante ‘Lui, Lui partout’ è arrivata a Ravenna, dove resterà fino al prossimo 23 gennaio, al palazzo dell’Orologio in piazza del Popolo, ma con ingresso da piazzetta Einaudi. E se l’edificio, salendo, offre una visuale insolita della città, allo stesso modo l’esposizione propone un’altra maniera di raccontare la storia di Bonaparte, a partire da Tolone, dove il giovane capitano di artiglieria si guadagnò i gradi di generale. È dal 2015 che il pittore Gaudaire-Thor ci lavora sopra, cercando di rivisitare questo momento da un punto di vista contemporaneo. La sua ambizione è quella di mettere in discussione e riattivare il mito attraverso la pittura, il disegno e la scultura, allontanando i visitatori dalle immagini del passato. In cinque anni, l’artista ha creato circa 400 opere, alcune delle quali sono protagoniste di tour in Francia e in Italia, i due Paesi in cui vive Gaudaire-Thor, con il sostegno della Fondation Napoléon. A lui il dipartimento di Seine-Et-Marne ha dato l’incarico strategico e creativo per un’invocazione artistica, non agiografica, della figura di Napoleone.
"Sono sempre stato attratto – racconta l’artista –, da soggetti di ampie vedute, che mi permettano grandi sconfinamenti. Questi soggetti, molto spesso lontani dalla mie solite passioni, mi hanno concesso di cercare nuovi mondi". A colpire il visitatore sono le numerose opere in tecnica mista su carta, veri e propri ‘collage’ d’immagini in cui coesistono le conquiste trionfali e i ‘Disastri della guerra’ di Goya, l’esotismo egizio e il neoclassicismo, la scienza esatta e gli ineffabili amori privati, il carisma austero dell’imperatore e il sacrificio devoto delle truppe, i segni imperiali del potere e il simbolo evocativo del cappello da generale. La sala più evocativa è quella centrale in cui sono riunite tre grandi tele, ‘Les grandes moissons’, ‘Cherasco’ e ‘Quadesh’, realizzate fra il 2018 e il 2019, e due sculture in cartone che riproducono il suo mitico cappello, ricordando le battaglie di Marengo e Aboukir.
La mostra, a cura di Patrizia Poggi e Giancarlo Franco Bertaccini, con catalogo edito da Volonté d’Art e dall’associazione Capit di Ravenna, è aperta dal giovedì al venerdì, dalle 15 alle 18, e il sabato e la domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ingresso gratuito). Info: 0544 591715 e info@capitra.it.
ro.bez.