Gli operai: non vogliamo diventare operatori turistici

I lavoratori della fabbrica Saint-Gobain di Casola Valsenio sostengono l'ampliamento della cava di Monte Tondo e la riconversione dell'impianto al cartongesso riciclato. Un piano industriale per un polo industriale alimentato a cartongesso riciclato è possibile nel bel mezzo dell'Appennino?

Gli  operai: non vogliamo diventare operatori turistici

Gli operai: non vogliamo diventare operatori turistici

I lavoratori della fabbrica Saint-Gobain di Casola Valsenio sono fra i più accesi sostenitori della volontà dell’azienda di ampliare la cava di Monte Tondo, ma sono anche tra i primi a volere la riconversione dell’impianto al cartongesso riciclato, come più volte spiegato dalla componente dell’Rsu Wanda Poggiali.

Signora Poggiali, ci spieghi meglio.

"Già oggi la nostra fabbrica fa affidamento in parte sul cartongesso riciclato. L’azienda l’ha indicato come il materiale del futuro, ma le occorre tempo".

Cosa non la convince del riconoscimento Unesco?

"A noi non interessa diventare operatori turistici. Vogliamo rimanere operai, e fare quello che abbiamo sempre fatto: costruire materiali per l’edilizia che siano all’avanguardia, accessibili anche a chi è un operaio come lo siamo noi. L’Unesco, oltretutto, è la prima a porre limiti stringenti sulla fruizione turistica di questo ambiente".

Le istituzioni hanno avuto vent’anni per programmare la riconversione: l’impressione è che sia mancata visione strategica, non trova?

"Ad oggi non esiste una normativa in merito sul cartongesso riciclato. Va anche detto che essendo un materiale giovane è ancora raro sul mercato. Ma se anche non fosse così, sarebbe difficile redigere un piano industriale in tempi tanto compressi".

Un polo industriale alimentato a cartongesso riciclato è davvero possibile nel bel mezzo dell’Appennino?

"Me lo auguro. I giovanissimi di Casola Valsenio vogliono rimanere nella loro vallata, e fare lo stesso mestiere dei loro genitori e dei loro nonni: gli operai".

Filippo Donati