
Sono morti non quando il velivolo ha preso fuoco, ma nel momento dell’impatto al suolo, in seguito allo schianto avvenuto ad una velocità molto elevata. L’autopsia sui corpi, irriconoscibili, del 65enne Riccardo Gamberini e del 53enne Valerio Antonucci ha restituito questa prima risposta sull’incidente aereo di venerdì scorso sui cieli della Spreta, costato la vita ai due piloti che si trovavano a bordo di un vecchio Pilatus PC-6. In contemporanea con l’esame autoptico sono stati prelevati campioni salivari dei familiari per una comparazione del Dna finalizzata a un definitivo riconoscimento delle due salme. Per questo i tempi del rilascio del nulla osta alle esequie non si preannunciano immediati e prima di dare l’ultimo saluto a Gamberini e Antonucci potranno passare ancora un paio di settimane.
Intanto proseguono le indagini della Procura, coordinate dai Pm Daniele Barberini e Cristina D’Aniello, in stretta collaborazione con l’Ansv, l’agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Si ipotizza il disastro aviatorio e ancora non ci sono indagati. I Pm hanno comunque disposto l’acquisizione di documentazione, anzitutto per capire lo stato di manutenzione del velivolo, un velivolo costruito nel lontano 1976 e di proprietà della Happy Fly con sede a Brunico, per il cinque per cento di proprietà di Antonucci e per la parte restante di un congiunto. Dagli accertamenti è emerso che il velivolo fosse stato sottoposto l’ultima volta a manutenzione in Svizzera. Tra le lamiere annerite dal fuoco è stato rinvenuto anche i-pad, irrimediabilmente danneggiato, dal quale i tecnici cercheranno comunque di estrapolare informazioni di carattere documentale sulle caratteristiche dell’aereo. La pista al momento più battuta è quella del guasto meccanico in volo, a seguito del quale i due piloti non hanno più avuto il controllo del velivolo, visto schiantarsi al suolo da due testimoni. Al momento non si esclude neppure l’errore umano, meno probabile un malore del pilota. Sono state individuate quelle che sembrano essere le leve dei doppi comandi, ma accorrerà capire se fossero collegate e utilizzabili. Si ipotizza - ma gli accertamenti non sono definitivi - che alla guida potesse esserci Gamberini, pilota esperto, e che stesse tentando di prendere l’abilitazione a quel tipo di velivolo. Al suo fianco Antonucci avrebbe funto da istruttore. Al termine delle verifiche sarà dato incarico a un ingegnere aeronautico per una consulenza tecnica, un lavoro tutto in salita visto lo stato in cui è stato rinvenuto il velivolo.
l. p.