I lavori alla piscina comunale. Il cantiere, definanziato, è in ritardo: "Ma il Governo ha promesso i fondi"

De Pascale: "L’intervento da 22 milioni doveva partire a settembre 2023 ma abbiamo richiesto delle modifiche per il Pnrr. Ora quel capitolo è tra gli eliminati, ma il ministro ha preso un impegno formale" .

I lavori alla piscina comunale. Il cantiere, definanziato, è in ritardo: "Ma il Governo ha promesso i fondi"

I lavori alla piscina comunale. Il cantiere, definanziato, è in ritardo: "Ma il Governo ha promesso i fondi"

I lavori sono in ritardo. Dovevano partire a settembre, ma il cantiere non è ancora stato avviato: "Ma partirà a breve – dice il sindaco Michele de Pascale –, siamo comunque in linea coi tempi imposti dal Pnrr", ovvero completare il 30% dell’intervento entro settembre 2024.

Della riqualificazione della piscina comunale in via Falconieri si parla da anni. Il 2023 doveva essere l’anno della partenza dei lavori, previsti per settembre. E invece i piani sono andati diversamente. L’intervento costa 22 milioni, 4 in più di quelli preventivati inizialmente, la maggior parte dei quali provenienti dalle tasche di Arco Lavori, la ditta che ha promosso il rifacimento dell’impianto in regime di finanza di progetto. Il contributo del Comune di Ravenna è pari a 6 milioni e 350mila euro, iva esclusa. Fondi coperti dal Pnrr (almeno, secondo i piani): "Proprio questo aspetto ha portato a grossi ritardi nel cantiere – dice de Pascale – perché per poter rientrare tra i fondi Pnrr abbiamo dovuto inserire una serie di aspetti in più nel progetto: l’alimentazione dell’impianto solo da fonti rinnovabili e l’utilizzo di materiali di riciclo. Sono aspetti che rendono il progetto molto più ’green’ rispetto a quanto richiede normalmente la legge e molto più ’green’ del disegno iniziale".

A questo tema si collega la polemica degli ultimi giorni, su cui il sindaco de Pascale vuole aggiustare il tiro. La piscina comunale infatti fa parte dei progetti definanziati negli ultimi mesi dal Pnrr: "Abbiamo 17 milioni di opere Pnrr che sono nel capitolo ’Rigenerazione urbana’ – spiega il primo cittadino – che è fra quelli definanziati. In quel capitolo rientrano due grandi progetti: il Parco marittimo e, per l’appunto, la piscina comunale. Il tema, però, è che il Governo ha preso l’impegno formale a rifinanziare queste opere: il ministro Fitto ha dichiarato che tutte le opere dei Comuni rimosse dal Pnrr avranno un’altra fonte di finanziamento. E per ora il Governo non ci ha comunicato né il definanziamento né il rifinanziamento, quindi noi stiamo andando avanti come se niente fosse".

De Pascale, insomma, dice di non essere preoccupato: "La mia posizione è che il Governo ha preso un impegno formale e da amministratore prendo atto della posizione del ministro e spero che questo impegno non verrà disatteso. Per questo il Comune non sta cercando altre forme di finanziamento. Tra l’altro quello della piscina era un progetto nato prima del Pnrr e proprio per via dei fondi abbiamo preteso nella gara che chi ha realizzato l’intervento tenesse conto di tutta una serie di obblighi in più richiesti per il finanziamento, e questo ha comportato ritardi. Non solo, ma forse ci sarebbe potuto essere un ribasso d’asta maggiore senza quegli aspetti. Il progetto costa di più per via del Pnrr: non rifinanziarlo da parte del Governo vuol dire averci fatto perdere molto tempo e anche denaro. E lo stesso vale per il Parco marittimo".

Sara Servadei