REDAZIONE RAVENNA

I partiti si azzuffano . Fdi: "Non utilizzati i fondi del governo". Pd: "Soldi mai arrivati"

Destra e sinistra si accusano a vicenda per i disastri dell’alluvione con riferimento a quanto accaduto anno scorso e all’uso delle risorse .

Faenza è stata una delle città più colpite dal maltempo (Zani)

Faenza è stata una delle città più colpite dal maltempo (Zani)

Il tutti contro tutti della politica questa volta non ha atteso il giorno dopo l’alluvione per scatenarsi. Ad aprire le danze è Fratelli d’Italia, per voce del coordinatore provinciale Alberto Ferrero, il quale mette ovviamente nel mirino la dirigenza dell’Emilia Romagna: "Gli amministratori locali e la Regione non hanno fatto niente. Hanno continuato a disinteressarsi del territorio, nonostante il governo abbia assegnato alla Regione 128 milioni di euro per mettere in sicurezza gli alvei e i fiumi, di questa cifra sono stati spesi solo 49 milioni. Sulla sicurezza idraulica su 102 milioni è stato speso zero. Oggi quanto sta avvenendo dipende in larga misura dal fatto che chi avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione del territorio non lo ha fatto. Non è neanche mai stato trasmesso al governo lo stato del reticolo idrografico, più volte richiesto".

A breve giro replica il segretario Pd dell’Emilia Romagna Luigi Tosiani: "Siamo sotto la pioggia, si sta ancora fronteggiando l’emergenza ma evidentemente a qualcuno questo non interessa: meglio cominciare subito con lo sciacallaggio. Fratelli d’Italia dimostra la volontà di fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini e delle comunità così duramente colpite dal maltempo. Come si possono tirare in ballo la Regione e i Comuni quando il Governo ha deciso di gestire la ricostruzione dell’alluvione dello scorso anno direttamente da Roma senza coordinamento con gli enti locali? Con che faccia si lanciano accuse quando non si è stati in grado di far arrivare a cittadini e imprese nemmeno un euro di rimborsi dopo tante promesse?".

A lanciare di nuovo la palla nel campo avversario è la senatrice Marta Farolfi (FdI): "Presenteremo esposti in ogni Procura e alla Corte dei Conti perché vengano accertate le responsabilità della Regione per quanto sta avvenendo. Non è possibile che per la loro incapacità siano sempre i cittadini e le imprese a pagarne le conseguenze".

Parole divergenti rispetto a quelle del suo sindaco Massimiliano Pederzoli, che ha attaccato la struttura commissariale per i ritardi nella presentazione del piano speciale che sblocchi i fondi per i cantieri. Non dello stesso avviso il sottosegretario leghista Jacopo Morrone: "Qui il governo non c’entra nulla, tanto meno il Commissario straordinario. Le ragioni del rischio idraulico del territorio romagnolo sono stranote, ma ancora non sono state superate, né la Regione è in grado di risolverle. Non possiamo aspettarci nulla da una classe dirigente di sinistra ormai asfittica". Critica Potere al Popolo: "Non sono bastati i 14 morti della Romagna e i paesi isolati per più di un anno per insegnare a chi gestisce questo territorio che alluvioni e inondazioni non sono più e saranno sempre meno eventi “eccezionali”".

Così la presidente della Regione Irene Priolo: "Stiamo gestendo una situazione difficile, ma che probabilmente grazie ai tanti cantieri varati è meno drammatica di quello che poteva essere. A Castel Bolognese il Senio è un metro oltre il massimo picco di piena dello scorso anno. Si tratta di gestire questa fase e di mettere in atto le azioni per il ritorno alla normalità".

Filippo Donati