
I vigili aprono i sacchetti: più di 20 multati
Sono state più di 20 le sanzioni che a Faenza la polizia locale ha inviato a casa di altrettanti cittadini per l’abbandono di rifiuti, soprattutto nei pressi delle isole ecologiche. L’attività, svolta dai vigili assieme ai tecnici del servizio Decoro e al personale del gestore Hera, è stata attivata dopo un’attenta analisi del territorio anche grazie anche alle segnalazioni arrivate dai cittadini circa le aree dove più spesso si verificano gli abbandoni anche di oggetti ingombranti o pericolosi.
In particolare sono stati ispezionati sacchi abbandonati in diverse zone della città: nell’area nei pressi del centro commerciale dei Cappuccini dove era stata segnalata una vera e propria discarica a cielo aperto; in piazza San Francesco; lungo via Tolosano; in via Ravegnana e in via della Costituzione. Dopo avere aperto i sacchi, dal contenuto si è potuto risalire agli autori dell’abbandono: applicando il regolamento Atesir (agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti), per loro sono scattate le sanzioni amministrative. Si tratta perlopiù di residenti delle zone nelle quali i rifiuti erano stati abbandonati o di cittadini che avevano evitato di differenziare decidendo invece di gettarli per strada: a tutti sono state notificate sanzioni a partire da 104 euro.
Oltre all’attività sul campo, nei giorni scorsi sono stati installati pali che a rotazione ospiteranno telecamere con la capacità di riprendere anche durante le ore notturne. In altri luoghi, diventati teatro di ricorrenti abbandoni di rifiuti speciali e pericolosi, con gli agenti della polizia provinciale e i colleghi della locale, si sta provvedendo a installare telecamere mobili meno visibili per individuare chi riversa i rifiuti in maniera indiscriminata.
L’abbandono di rifiuti da parte di privati cittadini, costituisce un illecito amministrativo che comporta un’ammenda da 300 a 3.000 euro se il materiale abbandonato non è pericoloso, sanzione che può essere raddoppiata in caso di rifiuti pericolosi. Se, invece, il trasgressore è un soggetto giuridico, ad esempio un’azienda o una ditta, il profilo della questione diventa: e, in caso di condanna, il reato contestato è punito con l’arresto da 3 mesi a 1 anno e con l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro in caso di abbandono di rifiuti non pericolosi; oppure con l’ arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda da 2.600 a 26.000 in caso di abbandono di rifiuti pericolosi.
In ogni modo i trasgressori, siano soggetti privati o giuridici, sono obbligati al ripristino dello stato dei luoghi e a sostenere le spese per il recupero e per lo smaltimento dei rifiuti abbandonati. L’attività ispettiva per combattere l’abbandono indiscriminato e illegale di rifiuti, proseguirà anche nelle prossime settimane.