Il conto è salato: dieci miliardi di danni "Una legge speciale per ricostruire"

Da Confindustria a Legacoop, da Cna a Coldiretti: si chiedono procedure snelle .

Il conto è salato: dieci miliardi di danni  "Una legge speciale per ricostruire"

Il conto è salato: dieci miliardi di danni "Una legge speciale per ricostruire"

Ammontano (per ora) a circa 10 miliardi i danni provocati dalle due alluvioni di maggio in Romagna, in particolare in provincia di Ravenna e di Forlì-Cesena, molto meno nel Riminese. Sott’acqua sono finite aziende di ogni dimensione e settore, con una gran prevalenza per quelle agricole. Cosa si aspetta il mondo economico sia dall’incontro di mercoledì di sindaci e Regione con i rappresentanti del Governo?.

"Al di là delle forme di incentivazione delle quali abbiamo parlato con la Regione e che sono già all’attenzione del Governo – dice Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna – il tema vero è quello strutturale e quindi la messa in sicurezza del territorio". Bozzi teme una sorta di desertificazione delle imprese che guardavano con interesse l’Emilia Romagna per venirvi a produrre e che ora potrebbero essere frenate dal rischio-alluvione. "Ritengo – aggiunge il presidente confindustriale – che tra quale mese molte aziende saranno in grado di ripartire, il vero dramma è per agricoltura e commercio. A loro serviranno anni".

Legacoop Romagna, attraverso il presidente Paolo Lucchi, chiede innanzitutto "lo stanziamento delle risorse necessarie per il ripristino delle infrastrutture stradali e di sicurezza idraulica e idrogeologica" assieme alla cancellazione delle imposte locali, unitamente alla sospensione del pagamento degli adempimenti contributivi da parte dei datori, unitamente ad interventi di contenimento del costo del lavoro e al finanziamento degli ammortizzatori sociali". Legacoop è molto impegnata anche a tutelare le cooperative agricole. "La prima cosa che chiediamo al Governo – dice invece la Cna - è di avere certezze sui tempi dei provvedimenti e risorse. Le premesse – dopo una partenza positiva – si stanno facendo scure. A oltre 8 giorni dagli annunci non è stato ancora pubblicato il decreto con la sospensione di tasse e contributi, nonché le modalità per la cassa integrazione". Ma è il comparto agricolo con tutta la filiera, dove si prevedono tempi lunghi prima di parlare di ‘rilancio’. Nei giorni scorsi, intervistato da Milano Finanza, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, ha detto che ci vorranno "diversi anni, bisognerà intervenire con i sostegni alle cooperative agricole perchè c’è il rischio che con i fallimenti vadano in crisi le banche". Per Andrea Betti, presidente di Confagricoltura Ravenna, "serve subito il decreto attuativo, che includa procedure snelle, senza vincoli burocratici. Chiediamo tolleranza per ripartire in fretta. Fondamentale è anche l’erogazione di acconti in tempi strettissimi. Inoltre, un tavolo permanente che veda la partecipazione delle organizzazioni degli imprenditori agricoli, le associazioni di categoria, per pianificare la ricostruzione su più fronti dalla viabilità ai terreni franati".

"Chiediamo una legge speciale con nomina del commissario alla ricostruzione per snellire procedure e avere tempi certi di ricostruzione e la calendarizzazione delle azioni propedeutiche alla ripartenza" dice Coldiretti Ravenna.

lo. tazz.