REDAZIONE RAVENNA

Il metaverso, altra dimensione Un futuro virtuale è possibile

Gli alunni della 3^ D della media ‘Mattei’ di Marina, riflettono sulla tecnologia e gli sviluppi che porta nelle nostre vite

Uno dei protagonisti delle innovazioni in ambito tecnologico è Mark Elliot Zuckerberg, informatico statunitense fondatore del social network Facebook. Dal 2013 è presidente e amministratore delegato di Facebook, ma recentemente ha deciso di cambiarne il nome in Meta, con un riferimento al metaverso, per sottolineare il passaggio a una nuova era digitale.

Ma cos’è il metaverso? È uno spazio virtuale condiviso, realistico e interattivo, basato principalmente sulla realtà aumentata, dove le persone possono incontrarsi in forma di avatar (rappresentazione grafica e virtuale di un visitatore di sito web); è l’evoluzione di internet, che consentirà di stare dentro l’esperienza, invece che guardarla dall’esterno. Per fare un esempio, potremmo pensare a un concerto: oggi andiamo di persona a vederlo o lo seguiamo da uno schermo. Il metaverso ci consentirà di avere il nostro avatar, controllato in tempo reale, che può stare sotto un palco virtuale, urlare al cantante e interagire con gli altri fan. Un’esperienza che somiglia molto all’essere fisicamente presenti.

Ma come si entra nel metaverso? Metaverso è un concetto generale, che potrebbe indicare un mondo parallelo, ma noi con questo termine intendiamo qualcosa che si avvicini al mondo reale; per avventurarsi in questa seconda dimensione è necessario utilizzare un visore, che ci permette di vedere a 360 gradi e di muovere braccia e mani.

Il metaverso potrebbe quindi coinvolgere tutti i settori, potrebbe diventare il nostro nuovo punto di incontro, dove andremo a lavorare o staremo con gli amici, e dove spenderemo i nostri soldi, in abbigliamento e accessori. Questo è già iniziato con le monete virtuali (i token, o le criptovalute). Molte persone mostrano grande perplessità su questa innovazione e temono che possa sostituire la vita reale, ma secondo noi non è così: pensiamo, piuttosto, ad un’ottimizzazione del tempo che già usiamo nelle tecnologie di oggi; il tempo speso nel metaverso sostituirà quello che impieghiamo utilizzando WhatsApp, Instagram, TikTok, ecc.

Inoltre, apprezziamo le infinite potenzialità che questa “nuova realtà” offre; pensiamo alle persone che attualmente non hanno la possibilità di muoversi liberamente e vivere una vita normale, lavorando e divertendosi: grazie al metaverso, i loro avatar potranno superare ogni barriera.

Siamo convinti che questa nuova “dimensione” sia un’evoluzione che coinvolgerà tutti, agevolando la vita delle persone.

Mattia Santoro e Martina Luciani, classe 3^ D

scuola media ‘Mattei’

di Marina di Ravenna

Prof Laura Corbari